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Se vivi nella Pianura Padana ora stai respirando l’aria peggiore d’Europa: i rischi per la salute

Abbiamo parlato con Francesco Tursi, pneumologo, per capire perché l’inquinamento non basta a spiegare il fenomeno e quali potrebbero essere gli effetti negativi per le persone che respirano l’aria di Milano e delle altre aree più colpite.
Intervista a Dott. Francesco Tursi
Pneumologo, direttore dell'UOC Riabilitazione specialistica cardio-respiratoria dell'Ospedale di Codogno
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Non è una novità, la Pianura Padana è tra le aree d'Europa con i peggiori livelli inquinamento atmosferico. A ricordarcelo, in questi giorni di fine gennaio, sono state le immagini diventate virali delle mappe a colori tratte dall'app Meteo di Apple, che hanno confermato ancora una volta la scarsa qualità dell'aria di tutta l'area e nello specifico della provincia di Milano e Cremona

A settembre 2023 un'inchiesta del quotidiano britannico The Guardian aveva già segnalato come in quest'area dell'Italia i dati relativi alla salubrità dell'aria siano allarmanti. Il quotidiano inglese sottolineava come più di un terzo delle persone che vivono in questa zona respira aria contaminata quattro volte oltre il limite fissato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per la presenza dei particolati più pericolosi. Ma quali sono i rischi per la salute e perché la Pianura Padana si trova in uno stato così critico? Lo ha spiegato a Fanpage.it Francesco Tursi, pneumologo, direttore dell'UOC Riabilitazione specialistica cardio-respiratoria dell'Ospedale di Codogno.

Perché Milano, e in più genere l'intera Pianura Padana, hanno una qualità d'aria così scarsa?

Il fattore principale alla base di questo fenomeno dipende dalla posizione geografica della Pianura Padana e dalla morfologia stessa del territorio: ci troviamo infatti in una zona pianeggiante, protetta dalle Alpi, che ostacolano i venti. Questi fattori geografici, combinati insieme, determinano un ristagno persistente dell’aria.

Come si alzano i livelli di inquinanti?

Queste caratteristiche dell’area impediscono infatti il ricambio dell’aria, favorendo invece al contrario l'accumularsi degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera. Questi restano bloccati per lunghi periodi, aumentando di giorno in giorno, fino a raggiungere i livelli allarmanti come quelli degli ultimi giorni. Questo spiega perché la qualità dell’aria a Milano arriva a essere perfino peggiore di quella presente in altre grandi metropoli europee, come Londra o Parigi, che pure hanno elevati livelli di inquinamento atmosferico.

Se la scarsa qualità dell'aria dipende da un fattore "geografico", come mai negli ultimi anni è peggiorata?

Il fattore geografico non è il solo a causare questo fenomeno. Il peggioramento della qualità dell’aria degli ultimi anni dipende infatti anche da un fattore ambientale evidente a tutti, ovvero la drastica riduzione della frequenza di precipitazione.

Qual è il ruolo delle piogge?

Le piogge stanno diventando sempre più rare, sebbene più intense, e l'assenza di eventi atmosferici per periodi anche molto prolungati contribuisce in modo significativo al ristagno dell’aria e quindi all'accumulo degli agenti inquinanti.  Unendo i punti si capisce perché a Milano, ma anche in tutta la Pianura Padana, il quadro sia così critico. Non bisogna infatti dimenticare che si tratta comunque di luoghi con una forte presenza di fonti inquinanti: l'elevata urbanizzazione dell'area, ma anche l'intensa presenza di attività industriali e agricole, nonché  dei tanti allevamenti.

Quali sono i rischi per la salute?

I rischi per la salute ci sono e riguardano tutte le malattie respiratorie. Ovviamente le persone più esposte sono i pazienti già affetti da malattie di questo tipo, come gli asmatici di tutte le età o chi è affetto da forme di bronchite cronica. È proprio a loro e ai soggetti fragili che si raccomanda infatti di evitare l'attività fisica prolungata all'aperto quando i livelli della qualità dell'aria peggiorano.

C'è stato un aumento delle patologie collegate?

Negli ultimi anni abbiamo assisto infatti a un aumento insolito di riacutizzazioni di queste patologie, così come, in caso di episodi respiratori acuti, abbiamo osservato come i sintomi persistano per periodi molto lunghi. Allo stesso modo, soprattutto in corrispondenza dei periodi con meno piogge, nei soggetti allergici i sintomi tipici, come la rinite, si protaggono oltre quello che è il periodo classico di durata, manifestandosi anche in periodi anomali.

Quindi chi non ha patologie respiratorie non è esposto a nessun rischio?

No, anche chi non ha patologie respiratorie pregresse è esposto a dei rischi. Senza fare allarmismi, è un dato di fatto che l’esposizione quotidiana a elevati livelli di particolato possa diventare un fattore rischio per lo sviluppo delle malattie respiratorie. Chi respira inquinanti tutti i giorni sviluppa un danno infiammatorio, proprio come succede ai fumatori, che potrebbe poi evolvere in una qualche forma di malattia respiratoria.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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