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Quali sono i cani che vivono di più: studio fa luce sulle caratteristiche che aumentano la longevità

Un nuovo studio basato sull’analisi di circa 600.000 cani ha determinato quali sono le razze che hanno l’aspettativa di vita maggiore e minore, facendo emergere alcune sorprese. Ecco quali caratteristiche migliorano o peggiorano la longevità dei nostri amici a quattro zampe.
A cura di Andrea Centini
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È noto a tutti che i cani di piccola taglia, mediamente, vivono più a lungo di quelli di grandi dimensioni; ora, grazie a un nuovo studio, è stata ulteriormente approfondita la questione, facendo emergere dettagli molto interessanti legati alla longevità dei nostri amici a quattrozampe. Ad esempio, è emerso che le razze canine che vivono di più in assoluto sono quelle piccole caratterizzate da un muso lungo, come i bassotti nani, gli spaniel tibetani e i lancashire heeler. Questi ultimi sono risultati essere i veri e propri campioni di longevità, con una vita media di ben 15,4 anni. Per contro, i cani brachicefali – cioè col muso schiacciato – come i bulldog e i carlini hanno un'aspettativa di vita sensibilmente più bassa. Ciò è dovuto proprio alla loro peculiare anatomia legata alla selezione artificiale, foriera di numerosi problemi (in particolar modo respiratori). Non c'è da stupirsi che la Norvegia ha deciso di vietare l'allevamento di due razze di cani brachicefali, il cavalier king charles spaniel e il bulldog inglese, mentre lo studio “Health of Pug dogs in the UK: disorder predispositions and protections” pubblicato sulla rivista Canine Medicine and Genetics da veterinari del The Royal Veterinary College ha addirittura affermato che i carlini non dovrebbero essere considerati “cani tipo”, proprio alla luce delle patologie cui vanno incontro a causa della brachicefalia.

A determinare che i cani più longevi in assoluto sono quelli piccoli col muso lungo è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell'associazione Dogs Trust, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Liverpool John Moores. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Kirsten M. McMillan, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente un enorme set di dati contenenti informazioni su oltre 580.000 cani registrati nel Regno Unito, dei quali 284.000 deceduti. Per valutare la longevità di Fido hanno tenuto in considerazione molteplici fattori, tra i quali purezza della razza (ne sono state coinvolte 155); dimensioni del corpo (grande, medio o piccolo); sesso e indice cefalico, che i veterinari suddividono in tre categorie: brachicefalo (muso schiacciato); mesocefalo (muso medio); dolicocefalo (muso allungato e stretto). Come indicato, i cani che hanno dimostrato di avere un'aspettativa vita superiore sono stati quelli piccoli con il muso allungato, ma non manca qualche "intruso" di medie dimensioni.

Tenendo presente che la vita media di tutti i cani analizzati è stata di 12,5 anni, i più longevi in assoluto, come specificato, sono risultati essere quelli appartenenti alla razza lancashire heeler – un cane da pastore britannico – con 15,4 anni di vita media, seguiti da spaniel tibetano (15,2 anni); shiba inu (14,6 anni): papillon (14,5 anni); lakeland terrier (14,2 anni); schipperke (14,2 anni); border terrier (14,2 anni); levriero italiano (14,0 anni) e bassotto nano (14 anni). I cani con aspettativa di vita minore, in linea generale, sono risultati essere quelli di grandi dimensioni e con muso brachicefalo. Al primo posto per minore longevità figura il pastore del Caucaso, con appena 5,4 anni di vita media, seguito da presa canario o dogo canario (7,7 anni); cane corso (8,1 anni); mastino (9,0 anni); san bernardo (9,3 anni); bloodhound (9,3 anni); affenpinscher (9,3 anni); mastino napoletano (9,3 anni); bulldog (9,8 anni) e bulldog francese (9,8 anni). Più in generale i ricercatori hanno determinato che i cani con un muso schiacciato hanno “un rischio maggiore del 40 percento di vivere una vita più breve rispetto ai cani con la tipica faccia sagomata, ad esempio il Border Collie (13,1 anni)”, come spiegato dalla dottoressa McMillan e colleghi in un comunicato stampa.

Dall'analisi statistica dei dati sono emersi altri dati interessanti. Ad esempio, le femmine hanno un'aspettativa di vita leggermente superiore rispetto ai maschi (12,7 anni contro 12,4), mentre i cani grandi hanno circa il 20 percento in più di rischio di vivere di meno rispetto a quelli piccoli. Curiosamente è emerso che i cani di razza pura risultano leggermente più longevi di quelli nati da incroci, un dettaglio in controtendenza con la conoscenza popolare e con i risultati di precedenti indagini. È chiaro che si tratta di medie e va considerato che sono coinvolti molteplici fattori nella longevità di un cane. Ad esempio il recente studio “Social determinants of health and disease in companion dogs: a cohort study from the Dog Aging Project” pubblicato sulla rivista scientifica Evolution, Medicine & Public Health ha determinato che i cani che vivono di più e meglio, invecchiando in modo sano, sono quelli che hanno più compagni di giochi, sia umani che canini.

“Ci auguriamo che questo studio possa aiutare allevatori, politici, enti finanziatori e organizzazioni assistenziali a prendere decisioni informate per migliorare il benessere dei cani da compagnia, oltre ad aiutare i proprietari a comprendere la gamma di fattori che influenzano la salute e la longevità, soprattutto quando si acquisisce un cane”, ha affermato la dottoressa McMillan. Molto spesso, infatti, si scelgono cani che sono carini per l'aspetto – i brachicefali ricordano un po' i bimbi piccoli e sono molto apprezzati – ma non si tiene conto dei gravi problemi di salute cui possono andare incontro, proprio a causa della selezione perpetrata dall'uomo. Senza dimenticare che i meticci sono quelli che in genere vivono più a lungo e con meno problemi di salute rispetto a quelli di razza. I dettagli della ricerca “Longevity of companion dog breeds: those at risk from early death” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Scientific Reports.

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