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L’immagine di una collisione fra tre galassie è il nuovo capolavoro di Hubble

La fotocamera “ACS” del telescopio spaziale Hubble ha immortalato una spettacolare collisione fra tre galassie, a 661 milioni di anni luce dalla Terra.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ESA/Hubble e NASA, W. Keel, Dark Energy Survey, DOE, FNAL, DECam, CTIO, NOIRLab/NSF/AURA, SDSS/J. Schmidt
Credit: ESA/Hubble e NASA, W. Keel, Dark Energy Survey, DOE, FNAL, DECam, CTIO, NOIRLab/NSF/AURA, SDSS/J. Schmidt

Il celebre Telescopio Spaziale Hubble ha immortalato un impressionante e spettacolare evento astronomico: la collisione – o meglio, la fusione – fra tre diverse galassie. Da questa catastrofe di dimensioni colossali nascerà una singola, gigantesca galassia figlia. Sebbene possa apparire un evento straordinario, in realtà gli “incidenti” fra corpi galattici – in particolar modo fra due – non sono così rari nell'Universo, tanto da essere considerati parte integrante dell'evoluzione di questi affascinanti oggetti. Anche la nostra Via Lattea nel corso dei suoi oltre 13 miliardi di anni di vita è andata incontro a diverse fusioni, mentre altre ce ne saranno in futuro. Tra 2 miliardi di anni, ad esempio, è atteso l'impatto con la Grande Nube di Magellano, una galassia nana sita a circa 163mila anni luce dalla Terra, mentre in base all'analisi dei dati del satellite Gaia, la collisione con la galassia di Andromeda avverrà tra 4,5 miliardi di anni.

Ma torniamo all'oggetto messo nel mirino da Hubble, grazie alla sua potente fotocamera Advanced Camera for Surveys (ACS). Il trio di galassie in collisione è classificato con il nome in codice di “IC 2431” e fu scoperto più di cento anni fa, il 24 febbraio 1906. Ad osservarlo per la prima volta fu l'astronomo francese Stephane Javelle, che lo individuò grazie al telescopio da 76 centimetri “Grande Lunette”, installato all'Osservatorio di Nizza. All'epoca si credeva fosse una semplice nebulosa, ma grazie ad analisi successive condotte con strumenti molto più avanzati, come appunto il telescopio spaziale Hubble, il Palomar Observatory Sky Survey e altri, gli studiosi hanno determinato che si tratta di un sistema di tre galassie in collisione. Potrebbe essere addirittura un sistema quadruplo, ma al momento è pura speculazione speculazione. L'oggetto si trova a 661 milioni di anni luce dal nostro pianeta, incastonato nel cuore della Costellazione del Cancro.

Nel nuovo scatto di Hubble si evidenziano due delle caratteristiche più affascinanti di IC 2431, l'intensa formazione stellare e la distorsione delle maree, dovuta all'immensa forza di attrazione gravitazionale esercitata dai tre buchi neri supermassicci al centro di ogni singola galassia. Durante l'evento di fusione questi "cuori di tenebra" – con una massa si milioni o miliardi di volte quella del Sole – iniziano a vorticare l'uno con l'altro entrando in equilibrio, mentre i flussi di stelle, gas e pianeti  si “mescolano” o vengono proiettati fuori dal sistema, gettando il “seme” di una galassia totalmente nuova e molto più grande. Alla fine anche i buchi neri sono destinati a fondersi, secondo gli esperti.

Per quanto grande, tuttavia, la nuova galassia derivata da IC 2431 non sarà mai immensa quanto Alcyoneus, la più colossale galassia mai individuata: grazie al grande radiotelescopio LOw Frequency ARray (LOFAR), gli astrofisici hanno determinato che ha un diametro di 5 megaparsec, ovvero 16,3 milioni di anni luce. Per fare un confronto, la nostra Via Lattea ha un diametro stimato di circa 100mila anni luce. Il nuovo scatto di Hubble è legato al progetto di citizen science “Galaxy Zoo”, grazie al quale sono state scandagliate oltre 900mila galassie da parte di oltre 100mila astronomi dilettanti.

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