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La NASA ha perso i contatti con la sonda CAPSTONE: perché è un problema per il ritorno sulla Luna

La sonda CAPSTONE della NASA non comunica più con la Deep Space Network. La perdita dei contatti è un ostacolo alle prossime missioni lunari.
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione della sonda. Credit: NASA/Daniel Rutter
Illustrazione della sonda. Credit: NASA/Daniel Rutter

La NASA ha perso i contatti con la sonda CAPSTONE, lanciata nello spazio lo scorso 28 giugno per una importante missione intorno alla Luna. Il satellite, un piccolo CubeSat di appena 25 chilogrammi, non comunica più con la Deep Space Network (DSN), una rete di radiotelescopi sparsi in tutto il mondo che permette di monitorare e supportare le missioni spaziali. L'agenzia aerospaziale statunitense al momento sta provando a ripristinare il collegamento, perso improvvisamente dopo un primo aggancio (completo) con la stazione di Madrid e uno parziale con quella di Goldstone, in California. CAPSTONE aveva appena abbandonato l'orbita terrestre per dirigersi verso la sua destinazione finale nell'orbita lunare.

Grazie alle informazioni raccolte durante gli ultimi passaggi gli ingegneri dispongono di “buoni dati di traiettoria per il veicolo spaziale”, ha scritto la NASA in un comunicato stampa, inoltre la sonda ha carburante a sufficienza “per ritardare di diversi giorni la manovra iniziale di correzione della traiettoria post-separazione”. In altri termini non tutto è perduto; gli scienziati hanno ancora tempo per provare a capire cosa è accaduto e soprattutto per tentare il ripristino dei contatti. Si sa che il 4 luglio, quando ha abbandonato l'orbita terrestre, la sonda ha “dispiegato con successo i pannelli solari, è stata stabilizzata e ha iniziato a caricare la batteria di bordo”.

Ma qual è l'importante missione di CAPSTONE? Il suo nome è l'acronimo di Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment e ha l'ambizioso obiettivo di esplorare l'orbita in cui verrà costruita la Lunar Gateway, la stazione spaziale che verrà costruita nei prossimi anni in orbita attorno al satellite della Terra (con un significativo contributo italiano). Sarà una sorta di versione lunare della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che permetterà non solo di studiare la Luna dallo spazio, ma sarà anche un cruciale hub di trasferimento con la superficie lunare, dove sarà costruita un avamposto umano. Questi progetti saranno a loro volta le fondamenta per raggiungere l'attuale e più ambizioso obiettivo dell'esplorazione umana: la conquista di Marte.

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L'orbita in cui dovrebbe inserirsi CAPSTONE è una cosiddetta “near-rectilinear halo orbit” o NRHO, un'orbita peculiare che dovrebbe permettere una certa stabilità alla stazione Lunar Gateway senza doverne costantemente aggiustare la traiettoria (con enorme dispendio di carburante). Per questo la missione del piccolo CubeSat è così preziosa. Gli scienziati della NASA sono fiduciosi di recuperarlo. CAPSTONE dovrebbe entrare nella NHRO il 13 novembre di quest'anno.

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