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130 Elektra è il primo asteroide con tre lune: la scoperta

Analizzando vecchi dati attraverso una nuova tecnica è stato scoperto che 130 Elektra, un colossale asteroide di 260 km, è il primo ad avere tre lune.
A cura di Andrea Centini
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L'asteroide con le sue lune. Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.
L'asteroide con le sue lune. Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.

Per la prima volta è stato scoperto un asteroide accompagnato da ben tre satelliti naturali o lune. Si tratta di 130 Elektra, un “sasso spaziale” ben conosciuto della fascia principale, sita tra Marte e Giove. Fu scoperto nel lontano 17 febbraio 1873 dall'astronomo tedesco Christian Heinrich Friedrich Peters, mentre scrutava il cielo dal telescopio dell'Osservatorio dell'Hamilton College, negli Stati Uniti. Da allora è finito nel mirino degli studiosi innumerevoli volte, ma solo di recente è stato determinato che il colossale asteroide – con un diametro di ben 260 chilometri, più della distanza tra Roma e Napoli – era in compagnia di altre lune. La prima è stata identificata nel 2003, la seconda nel 2016 e ora è stata scoperta anche la numero tre.

Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.
Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.

A scoprire e descrivere la terza luna di 130 Elektra, così chiamato per omaggiare la figlia di Agamennone e Clitennestra, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del National Astronomical Research Institute of Thailand, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Fisica dell'Università Chulalongkorn, dell'Università di Lione e dell'Institute of Celestial Mechanics and Calculation of Ephemerides dell'Osservatorio di Parigi – Università della Sorbona. Gli scienziati, coordinati dal professor Antonio Berdeu dell'istituto tailandese, hanno intercettato il terzo satellite naturale di 130 Elektra non attraverso una nuova osservazione, ma analizzando approfonditamente i dati raccolti nel 2014 dallo strumento SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch facility) installato sul Very Large Telescope dell'Osservatorio europeo meridionale (ESO). Fu proprio grazie all'analisi di quel set di dati che nel 2016 fu scoperta la seconda luna dell'asteroide; ora “ripulendoli” ulteriormente con una tecnica ancora più raffinata è emersa anche la terza.

Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.
Credit: ESO/Berdeu et al., Yang et al.

Identificare oggetti così piccoli in orbita ad asteroidi scarsamente luminosi e lontanissimi non è affatto semplice. Non a caso ci sono voluti ben 130 anni per intercettare la prima luna chiamata S/2003 (130) 1, che orbita attorno a 130 Elektra in media a 1.300 chilometri di distanza e ha un diametro di appena 6 chilometri. S/2014 (130) 1, la seconda luna scoperta nel 2016, ha un diametro di soli 2 chilometri e orbita a una distanza media di 500 chilometri. Più la luna è vicina e piccola rispetto al corpo di riferimento, più è difficile intercettarla. Per la terza, come detto, è stato necessario rielaborare i vecchi dati del 2014 con una nuova tecnica, che ha permesso di rimuovere il rumore di fondo e farla emergere. S/2014 (130) 2, questo il nome della terza luna, ha un diametro di appena 1,6 chilometri e orbita a una distanza media di 340 chilometri dall'asteroide. Identificarla è stata una vera impresa. Ciò rende 130 Elektra il primo primo sistema quadruplo mai rilevato nello spazio. I dettagli della ricerca “First observation of a quadruple asteroid” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Astronomy & Astrophysics.

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