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Cosa sappiamo sull’Enterovirus E11 che ha provocato la morte di 7 bambini in Francia: sintomi e cura

Il sistema sanitario francese ha segnalato un anomalo incremento di casi gravi di infezione da enterovirus, nello specifico da un nuovo ceppo ricombinante di Echovirus-11 o E11. Quali sono i sintomi e come si cura l’infezione.
A cura di Andrea Centini
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Tra l'estate del 2022 e la primavera del 2023 in Francia è stato registrato un anomalo incremento di infezioni gravi nei neonati causate da un Enterovirus, l'Echovirus-11, noto anche con la sigla di E-11. Il patogeno è stato responsabile di nove casi di sepsi neonatale, che purtroppo sono sfociati nella morte di sette piccoli. Due dei bimbi contagiati dal virus erano ancora ricoverati erano ancora ricoverati in terapia intensiva alla data del 5 maggio, quando il sistema sanitario francese ha fatto la segnalazione ai servizi di sorveglianza internazionali. Alla luce di questo aumento di casi gravi il centro nazionale francese per gli enterovirus e i parechovirus ha inviato un'informativa agli operatori sanitari, al fine di migliorare le diagnosi e la sorveglianza dei casi. L'appello è stato rilanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che tuttavia, al momento, ritiene che i rischi per la salute pubblica siano bassi, nonostante le poche informazioni a disposizione. Ecco cosa sappiamo su questo virus.

Cos'è l'Echovirus-11 o E11 e come si trasmette

L'Echovirus-11 o E-11 è un virus a RNA, esattamente come il coronavirus SARS-CoV-2 responsabile della pandemia di COVID-19, sebbene appartenga a un genere e a una famiglia completamente differenti, rispettivamente Entorovirus e Picornaviridae. Gli Enterovirus, come specificato dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari, possono essere rilevati nelle feci e nelle secrezioni respiratorie (muco e saliva); talvolta si trovano anche “nel sangue e nel liquido cerebrospinale dei pazienti infetti”. La trasmissione avviene tipicamente per via oro-fecale, contatto diretto o tramite fonti contaminate; ad esempio bevendo dallo stesso bicchiere in cui ha bevuto una persona positiva. Questi virus possono essere trasmessi anche dalla madre al piccolo durante il parto, attraverso il contatto con le feci, sangue e altre secrezioni. La trasmissione di questo tipo in alcuni casi può scatenare “una grave infezione disseminata neonatale, che può comprendere l'epatite o la necrosi epatica, la meningoencefalite, la miocardite o una combinazione di queste, e può portare alla sepsi o alla morte”.

Come specificato dal sistema sanitario francese, i piccoli sono stati colpiti da una sepsi neonatale, un processo infettivo acuto che può portare a insufficienza multiorgano, infiammazione generalizzata e morte. Segnalata anche la compromissione epatica. Si pensa che le infezioni siano state trasmesse proprio dalle madri durante il parto, poiché tutte le madri dei bimbi positivi “presentavano segni gastrointestinali o febbre nei tre giorni precedenti o al momento del parto”. Inoltre i piccoli si sono ammalati subito dopo la nascita. Dall'analisi dei campioni l'infezione da Echovirus è stata inoltre confermata in quattro madri su cinque.

Sintomi e cura delle infezioni da Enterovirus

Normalmente le infezioni da enterovirus sono asintomatiche, ma in alcuni casi possono provocare sintomi respiratori come rinorrea (naso che cola), febbre e affaticamento, come specificato dall'OMS. Raramente innescano infezioni gravi e fatali, legate a shock circolatorio e sepsi, come nel caso dei bimbi francesi. Tra le complicazioni possibili "epatite, coagulopatia, miocardite, polmonite e meningoencefalite", come indicato da Orpha.net. Non esiste una cura antivirale specifica contro queste infezioni e l'unico trattamento è una terapia di supporto per scongiurare le complicanze. Un sottotipo di enterovirus, i coxsackievirus, sono responsabili della malattia mani-piedi-bocca. I Manuali MSD specificano che per il controllo della malattia enterovirale "è necessaria una funzione integra dell'immunità umorale e delle cellule B". "Gravi infezioni enterovirali (spesso manifestandosi come meningoencefalite lentamente progressiva, dermatomiosite e/o epatite) si verificano in pazienti con difetti nella funzione dei linfociti B come agammaglobulinemia legata al cromosoma X, ma solitamente non in quelli con altri deficit immunitari", aggiungono gli esperti.

Un nuovo ceppo ricombinante di E-11

Per quanto concerne l'E-11 rilevato in Francia, si tratta di una nuova variante che non era mai stata identificata prima di luglio 2022, quando ha iniziato a manifestarsi l'aumento dei casi gravi. Sono stati rilevati due lignaggi ricombinanti distinti nei campioni biologici, ma quello a maggior diffusione è stato riscontrato in tutti e nove i casi gravi e in molti altri non severi / asintomatici, sempre in bambini piccoli (gli Entorivirus colpiscono soprattutto i più piccoli).

L'OMS indica che l'E-11 in Francia dal 2016 al 2021 rappresentava il 6,2 percento dei casi gravi di infezione da Enterovirus, un dato che è balzato al 55 percento nel 2022, proprio da quando è emersa la nuova variante ricombinante. In Francia nel 2022 sono state registrate 443 infezioni neonatali, nella maggior parte dei casi provocate da un enterovirus noto; di esse circa il 30 percento era legata all'Echovirus E-11. Il 4,5 percento dei casi totali è stato grave e la metà di essi è stata causata proprio dal ceppo ricombinante identificato nel 2022. L'OMS non esclude che il nuovo ceppo ricombinante possa essere più patogenico rispetto all'E-11 noto, tuttavia, “la gravità delle infezioni può anche essere spiegata dalla giovane età, dalla prematurità e dall'assenza di immunità materna”. Per questo motivo saranno necessarie ulteriori e più approfondite indagini.

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