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Asteroide appena scoperto sfiorerà la Terra nella notte tra il 25 e il 26 giugno: come vederlo

L’asteroide 2023MU2 scoperto il 21 giugno alle Hawaii farà un passaggio ravvicinatissimo alla Terra questa notte. Come vedere il sorvolo in diretta streaming.
A cura di Andrea Centini
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Nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 giugno un asteroide sfiorerà la Terra, passando a una distanza stimata di appena 215.000 chilometri. Potrebbe apparire una grande distanza, ma in termini squisitamente astronomici è davvero infinitesima. Del resto, come spiegato dall'astrofisico Gianluca Masi in un post su Facebook, è circa il 60 percento di quella che separa la Terra dalla Luna, che in media orbita a una distanza di 384mila chilometri. In parole semplici, l'asteroide transiterà molto all'interno dello che ci separa dal nostro satellite naturale.

Protagonista di questo sorvolo a “bassa quota” è 2023MU2, un sasso spaziale di classe Apollo scoperto soltanto mercoledì 21 giugno 2023. La distanza minima sarà raggiunta alle 23:19 del Tempo Coordinato Universale (UTC) del 25 giugno, chi in Italia corrispondono alle 01:19 del 26. A intercettare l'asteroide è stato il sistema di sorveglianza Pan-STARRS (Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System) gestito dall'Università delle Hawaii sulla turistica isola di Maui. Basato su insieme di telescopi e fotocamere che scandagliano costantemente il cielo per andare a caccia di corpi celesti vicini alla Terra (NEO), è installato in cima allo spettacolare vulcano dormiente Haleakalā, che svetta per oltre 3.000 metri sul livello del mare.

Spesso i piccoli asteroidi vengono scoperti proprio nell'imminenza di passaggi estremamente ravvicinati e, in alcuni rari casi, anche poche ore prima dell'impatto con la superficie terrestre. 2023MU2 non avrebbe rappresentato un grosso problema neanche se ci avesse puntato, dato che le dimensioni stimate sono piuttosto contenute. Secondo il Near Earth Objects Coordination Centre dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha infatti un diametro medio di circa 5 metri, mentre il Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) del Jet Propulsion Laboratory della NASA indica dimensioni comprese tra i 3,9 metri e gli 8,6 metri. Si spazia quindi dalle dimensioni di un'auto a quelle di un grosso furgone.

Nel caso in cui fosse stato diretto verso la Terra l'oggetto molto probabilmente sarebbe stato completamente disintegrato dal processo di ablazione che si innesca durante la penetrazione nell'atmosfera terrestre, che genera un attrito terrificante (le meteore o "stelle cadenti" sono fiammate che si generano proprio da minuscoli detriti spaziali a contatto con essa). Di un asteroide di 5 – 8 metri potrebbero comunque sopravvivere frammenti significativi in grado di raggiungere la superficie terrestre (le meteoriti) e fare danni nel caso in cui dovessero cadere su aree urbanizzate. Molto dipende anche dalla composizione, rocciosa o metallica in prevalenza.

Ma non serve un asteroide gigantesco per creare problemi significativi; il famoso evento conosciuto come “meteora di Čeljabinsk”, verificatosi attorno alle 9 del mattino del 15 febbraio 2013 in Russia, vide coinvolto un asteroide di appena 15 metri e 10.000 tonnellate di peso che esplose nel cielo e provocò danni estesi, oltre a 1.500 feriti (soprattutto colpiti dai vetri delle finestre). Conseguenze relativamente limitate, ma solo perché la vasta area interessata era scarsamente popolata. In un centro densamente abitato probabilmente avrebbe causato anche diversi morti.

Naturalmente gli oggetti più minacciosi per la Terra e i suoi abitanti sono i sassi spaziali o le comete di grandi dimensioni; basta un asteroide di 100 metri per radere al suolo New York e provocare milioni di morti, mentre i cosiddetti “killer di pianeti” in grado di avviare processi di estinzione di massa, come Chixulub che determinò la scomparsa dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo, hanno un diametro di diversi chilometri (ma i fattori coinvolti sono diversi).

2023MU2 è fortunatamente innocuo e il suo passaggio sarà un'occasione per studiarlo e osservarlo. Il Virtual Telescope Project (VTS) gestito dal dottor Masi trasmetterà una diretta streaming per l'osservazione a partire dalle 01:00 ora italiana del 26 giugno.

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