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Inchiesta petrolio, Delrio all’attacco: “Mai ricevuto pressioni”

Il ministro delle Infrastrutture chiamato in causa in alcune intercettazioni relative all’inchiesta sul petrolio annuncia un esposto alla Procura. Renzi: “Guidi ha sbagliato, finalmente in Italia è arrivato il momento in cui chi sbaglia va a casa”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo che ieri la ministra dimissionaria Federica Guidi ha risposto per tre ore ai pm di Potenza, un altro ministro del governo Renzi – il titolare del ministero delle Infrastrutture Graziano Delrio – ha annunciato un esposto su un dossier contro di lui che emerge dalle intercettazioni sull’inchiesta sul petrolio lucano. “Ho letto oggi da articoli di stampa – così in una nota Graziano Delrio – che sono al centro degli interessi di un comitato d’affari che non conosco, da cui non ho mai ricevuto pressioni o condizionamenti e tantomeno ricatti ai quali evidentemente non mi sarei mai sottoposto. Sono interessato, piuttosto, a sapere se esiste o è esistita un’attività di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata su presupposti totalmente infondati. Attività che considererei molto grave non solo nei miei riguardi, ma anche verso ogni cittadino italiano che possa esser oggetto di tali attenzioni. Per questo motivo presenterò un esposto alla Procura”.

“Voglio sapere se pezzi dello Stato tramano contro altri pezzi dello Stato” – Delrio ha chiarito la sua posizione anche in un’intervista a Repubblica. “Voglio la verità. Voglio sapere se davvero un Carabiniere ha preparato dossier falsi contro un ministro della Repubblica”, così spiegando di voler sapere se a questo punto “pezzi dello Stato tramano contro altri pezzi dello Stato”. Le carte di cui si parla nelle ultime ore conterrebbero materiale anche fotografico atto a determinare collegamenti tra il ministro e la ‘ndrangheta. Ma Delrio ha detto di non avere paura di quelle foto: “Sono andato a Cutro da sindaco di Reggio Emilia. Le due città sono gemellate. Ero lì con la fascia tricolore. Sono andato a una cerimonia, per qualche metro ho seguito la statua locale della Madonna. E basta”. C’è poi un’altra intercettazione nella quale Colicchi racconta a Gemelli che Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, sarebbe stato da Delrio per sponsorizzare la conferma di Alberto Cozzo. “È vero che Lo Bello è venuto un paio di volte da me. Ma mi ha sempre parlato del rinnovamento dell'aeroporto di Catania. Le camere di commercio sono i soci dell'Aeroporto, era normale. Ma non ricordo assolutamente che mi abbia mai parlato di Cozzo. Di certo non lo ha sponsorizzato, me lo ricorderei”, ha risposto Delrio che ha aggiunto che era stato il sindaco di Augusta del M5S a parlargli di lui: “Le ho detto che non mi sembrava così bravo”.

Renzi: “Noi governo delle lobby è una barzelletta” – Nel frattempo il premier Matteo Renzi è tornato a difendere l’operato del suo esecutivo. “Le opposizioni vogliono sempre che tutto il governo si dimetta, è il loro mestiere. Noi non li accontentiamo perché pensiamo che l'obiettivo del governo sia quello di fare le cose. Certo, l'ex ministro Guidi ha sbagliato, non c'è niente di illecito, ma ha fatto un errore e ne ha preso atto. Finalmente in Italia è arrivato il momento in cui chi sbaglia va a casa”, così il premier al Tg2 tornando sul caso dell'inchiesta a Potenza e le dimissioni di Guidi. Renzi ha poi risposto all'accusa di presiedere il governo delle “lobby e dei petrolieri” mossa da parte dell'opposizione: “È una barzelletta che noi siamo il governo delle lobby. Ai giochini dei politicanti che continuiamo tutti i giorni a fare polemica non prestiamo loro attenzione”.

Inchiesta petrolio, M5S chiede l’intervento del Colle – “Considerati questi fatti gravissimi ed eccezionali il Movimento 5 Stelle ritiene opportuno l'intervento del Presidente della Repubblica Mattarella”, è quanto si legge sul blog di Beppe Grillo sull'inchiesta petrolio. “L'Italia – si legge ancora – è un Paese in macerie non governato da nessuno, ma assoggettato a una guerra tra bande. Alla cima della piramide di comando c'è un leader burattino che riceve ordini da multinazionali, banche e burocrati europei. Sotto ci sono un branco di ministri che hanno più conflitti di interessi che parenti”.

Ecco il post apparso sul blog di Grillo:

L'Italia è un Paese in macerie non governato da nessuno, ma assoggettato ad una guerra tra bande. Alla cima della piramide di comando c'è un leader burattino che riceve ordini da multinazionali, banche e burocrati europei. Sotto ci sono un branco di ministri che hanno più conflitti di interessi che parenti. Sotto ancora una schiera di sottosegretari e viceministri come De Vincenti definiti dall'ex ministro Guidi "pedine in mano al quartierino" che si adoperano per far approvare leggine ed emendamenti al lobbista di riferimento. Ministri, viceministri, sottosegretari, parlamentari sono quotidianamente impegnati in una guerra intestina per favorire gli interessi del loro padrone di turno e ildossieraggio a danni del ministro Delrio ne è la prova evidente. L'attività di governo consiste quindi nello scannarsi per far passare più o meno rapidamente questo o quell'emendamento la cui origine è incerta e, come nel caso dell'emendamento Total, fa gli interessi delle lobby. I cittadini che pagano i loro lauti stipendi non sono considerati. I loro bisogni non sono una priorità. Fare razzia delle risorse disponibili del Paese l'unico obbiettivo. Questo governo non deve più muoversi, non deve più promulgare leggi o decreti, neppure emendamenti. Ogni atto che fa è una bestemmia contro il popolo italiano. Abbiamo subìto il decreto salva banche, la distruzione della scuola, l'annullamento delle tutele dei lavoratori e ora lo scandalo Trivellopoli. Basta! Fermiamo questa "combriccola del quartierino" e diamo all'Italia un governo legittimato dal popolo che faccia l'interesse nazionale.
Considerati questi fatti gravissimi ed eccezionali il MoVimento 5 Stelle ritiene opportuno l'intervento del Presidente della Repubblica Mattarella.
Ecco gli atti di governo dei principali ministri del governo Renzie:

Ministro Guidi, sviluppo economico: si dimette perché viene beccata a piazzare una leggina che aiuta il fidanzato ad incassare un appalto da 2,5 milioni di €.

Ministro Boschi, riforme costituzionali: ha il babbo sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta per il caso Banca Etruria (la banca aiutata dal governo Renzi). Inoltre è lei che firma la leggina pro TOTAL che aiuta il fidanzato della Guidi.

Ministro Padoan, economia: la Guidi intercettata dice che è stato piazzato lì da una "combriccola", da un "quartierino" che fa pressioni sui ministeri.

Ministro Delrio, trasporti: è lui che prende il posto del ministro Lupi, dimesso per lo scandalo Rolex. Ebbene oggi è al centro di un presunto ricatto riguardate un dossier di foto (da verificare) con dei mafiosi. Ricordo che a Reggio Emilia (la città dove era sindaco) la ‘ndrangheta si è infiltrata in modo incredibile.

Ministro Pinotti, difesa: lei spinge per l'acquisto di quasi 6 miliardi di euro di nuove navi. Il capo della marina militare italiana De Giorgi è sotto indagine per associazione a delinquere. L'indagine è collegata a Trivellopoli. Lei tace ma il suo silenzio è assordante.

A CASA!

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