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Migranti, vertice UE. Cameron: “Profughi mai da noi, ma in Italia sì”

A Bruxelles l’incontro richiesto dall’Italia dopo il naufragio dei migranti nel Mediterraneo. Il nodo riguarda la redistribuzione dei richiedenti asilo. “Offriamo navi ma a condizione che le persone salvate saranno portate nel Paese sicuro più vicino, probabilmente in Italia, e che non chiederanno asilo nel Regno Unito” dice ad esempio il premier UK.
A cura di Davide Falcioni
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 Ore 20.30 –  La Germania invia tre navi – La marina tedesca potrebbe partecipare in brevissimo tempo con tre navi alle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo di fronte alle coste italiane. E' quanto scrive l'agenzia Dpa citando fonti militari tedesche.

Ore 19.00 – Cameron, UK: "Offriremo aiuti, ma non accoglieremo migranti" – "Il Regno Unito a offre uno dei pezzi forti della Royal Navy, la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori". Lo ha detto il premier britannico David Cameron arrivando al vertice Ue sull'immigrazione. La condizione posta, però, è "che le persone salvate saranno portate nel Paese sicuro più vicino, probabilmente in Italia, e che non chiederanno asilo nel Regno Unito".

Ore 15.15 – A quasi cinque giorni dalla tragedia a largo della Libia prosegue il lavoro degli investigatori per fare luce sulla dinamica di quanto accaduto: confermata la dinamica del naufragio, dovuto ad errate manovre del comandante del peschereccio e al sovraffollamento dell’imbarcazione. Molte dichiarazioni rilasciate dai superstiti confermano anche l’immediata e proficua attività di soccorso da parte del mercantile portoghese. Dal complesso delle testimonianze può affermarsi ragionevolmente che sul peschereccio vi fossero oltre 750 persone.

Gli inquirenti stanno anche ricostruendo le modalità dell'imbarco: è emerso che tra le mille e le 1.200 persone fossero state stipate in una fattoria a Tripoli, per poi essere trasferiti sulla costa e infine trasbordati da un gommone al peschereccio. I migranti provenivano da diversi Paesi e hanno pagato somme molto diverse per il viaggio, che prevedeva l’Italia come destinazione del percorso via mare. Le somme pagate sono in alcuni casi molto basse (tra i mille ed i 1500 dinari libici) ma raggiungono anche i 7.000 dollari. Non sono chiare le ragioni di differenze così rilevanti. Il racconto dei superstiti è agghiacciante: i migranti sarebbero stati bastonati ripetutamente nella fattoria, uno di essi sarebbe stato gettato a mare nel trasbordo dal gommone al peschereccio, perché colpevole di essersi alzato in piedi senza permesso. In merito al capovolgimento dell'imbarcazione molti superstiti riferiscono di tre urti causati dalle manovre del comandante tunisino che avrebbero provocato forti oscillazioni.

UPDATE – Il quotidiano britannico The Guardian ha visionato il documento che verrà discusso questa sera nel corso del vertice UE, scoprendo che – oltre all'affondamento dei barconi – si potrebbe dare il via libera ai respingimenti dei migranti. Solo 5mila nuovi ingressi dovrebbero essere consentiti, mentre un programma specifico coordinato dall'agenzia Frontex dovrebbe provvedere al rimpatrio degli "irregolari". Il documento, inoltre, conferma che verranno potenziate le operazioni Triton e Poseidon, consentendo alle navi di spingersi oltre le 30 miglia e soccorrere i migranti in difficoltà.

Si terrà questa sera a Bruxelles il vertice straordinario dell'Unione Europea, convocato dopo l'ennesima tragedia nel Mediterraneo: saranno 10 le proposte su cui lavorare, due delle quali avranno tuttavia la priorità sulle altre. In attesa della nuova "Agenda per la politica dell'immigrazione" che la Commissione presenterà a metà maggio andranno attuate misure urgenti che da una parte consentano di soccorrere gli immigrati, dal'altra ne ostacolino la partenza dalle coste libiche. Per questo verranno potenziate in termini finanziari le missioni Triton e Poseidon, condotte dall'agenzia Frontex per sorvegliare le acque territoriali di paesi nel europei che affacciano nel Mediterraneo. Le navi potranno ampliare il loro raggio di azione, incrementando in questo modo le capacità di ricerca e salvataggio in mare. Non sono tuttavia stati resi noti i particolari delle nuove "regole di ingaggio".

In secondo luogo l'Unione Europea intende apportare uno "sforzo sistematico per individuare, confiscare e distruggere i natanti prima che siano usati dai trafficanti" in Libia, tramite un intervento misto militare e civile della Pesd (Politica europea di sicurezza e difesa comune) possibilmente con il via libera dell'Onu, sulla falsa riga della missione militare Atalanta che Bruxelles ha compiuto con successo al largo del Corno d'Africa in funzione antipirateria.

E' intorno a questi due punti che stasera discuteranno i paesi membri dell'Unione Europea, in attesa di stilare un decalogo completo che richiederà più tempo. Dopo la più grave tragedia del Mediterraneo, infatti, i ministri degli Esteri e degli Interni sono chiamati a dare una risposta immediata: non è più possibile, anche agli occhi dell'opinione pubblica, ignorare le centinaia di morti che periodicamente si contano in mare. Bruxelles in particolare, intenderebbe concentrasi sulle operazioni di contrasto ai trafficanti e in questa ottica la bozza di conclusioni del vertice chiede a Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune europea, di "cominciare immediatamente i preparativi per una possibile operazione di sicurezza e difesa comune a questo scopo, in accordo con il diritto internazionale".

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