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Ilva, trovato l’accordo, gli assunti saranno 10.700: “Ora saranno i lavoratori a decidere”

Trovato l’accordo sull’Ilva: ArcelorMittal si impegna ad assumere 10.700 lavoratori e ad assorbire gli eventuali esuberi a partire dal 2023. Una intesa che soddisfa i sindacati: “Gli assunti sono tutti e non ci sarà nessuna penalizzazione su salario e diritti”. Alle 13 una nuova riunione plenaria che dovrebbe dare il via libera all’accordo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’accordo si è trovato a quota 10.700 assunzioni e senza esuberi. Il futuro dell’Ilva sarà quindi nelle mani di ArcelorMittal che, durante la nottata, ha trovato l’intesa con le sigle sindacali. Un miglioramento rispetto alla prima previsione dell’azienda – nella bozza di accordo circolata ieri – in cui si parlava di 10.300 assunzioni. In più, i sindacati strappano anche un piano di incentivi all’esodo, volontario e anticipato, con 100mila euro lordi per il lavoratore disponibile ad andare via subito. A sancire il trovato accordo arrivano proprio le parole dei rappresentanti sindacali presenti al tavolo che è proseguito per tutta la notte: “L’accordo è fatto”, afferma Francesca Re David, segretario generale della Fiom.

Ora l’ultima parola spetterà ai lavoratori: come spiega la stessa Re David, l’accordo “per noi per essere valido deve essere approvato dai lavoratori con il referendum”. E sempre il segretario generale Fiom riassume l’intesa trovata: “Gli assunti sono tutti, si parte da 10.700 che è molto vicino al numero di lavoratori che oggi sono dentro e c’è l’impegno di assumere tutti gli altri fino al 2023 senza nessuna penalizzazione su salario e diritti, era quello che avevamo chiesto” sin dall’inizio. Ad oggi in totale sono 13.500 i dipendenti, tra cui anche i 300 lavoratori delle società affiliate. Re David si dice anche fiduciosa sull’esito dell’assemblea dei lavoratori.

Per Rocco Palombella, leader della Uilm, “l’elemento importante è che non ci sono esuberi”. Tutti i lavoratori rimasti fuori, spiega, verranno assorbiti a partire dal 2023, quando avrà fine il Piano ambientale e terminerà la liquidazione dell’Ilva. Altro rischio evitato è quello della diminuzione delle ore di lavoro per tagliare i costi: i salari – assicura Palombella – “saranno mantenuti così come i diritti acquisiti”.

Alle 13 è prevista una nuova riunione plenaria a cui parteciperà anche il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Un incontro che dovrebbe sancire il via libera all’accordo. Il governo, comunque, entro domani deve decidere se annullare la gara vinta più di un anno fa da Arcelor, ma stando alle parole di Di Maio questo rischio non dovrebbe esserci in caso di accordo con i sindacati.

Di Maio: ‘Miglior risultato nelle peggiori condizioni'

Arrivando al Mise, il ministro Di Maio ha assicurato che con l’accordo non si annullerà la gara e ha aggiunto: “Siamo all'ultimo miglio, sono state 18 ore di trattativa in cui i protagonisti sono stati ovviamente i rappresentanti dei lavoratori, in cui si è cercato di raggiungere il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Adesso aspettiamo la firma, non dire gatto se non ce l'hai nel sacco…”. Di Maio ha anche voluto sottolineare che “non ci sarà il Jobs Act nell’azienda, che i lavoratori saranno assunti con l’articolo 18, che ci saranno 10.700 assunzioni come base di partenza e che non ci saranno esuberi”. Il ministro ha parlato di un “buon lavoro” svolto, pur preferendo aspettare “la conclusione e quindi la firma definitiva”.

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