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Figlio di Poletti sporge denuncia a Carabinieri: “Ho ricevuto minacce di morte sui social”

“Lavoro part time come direttore di un settimanale e guadagno 1800 euro al mese. Siamo una cooperativa, nel 2015 ci siamo tagliati gli stipendi per non lasciare a casa nessuno”, ha commentato a La Stampa. Sulle accuse di privilegi: “Ma per carità, mi viene persino da ridere”.
A cura di Redazione
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Manuel Poletti, figlio del ministro del Lavoro, Giuliano, ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Faenza "a seguito di pesanti offese ed alcune minacce di morte giunte tramite social network (Facebook in particolare) e via mail contro la mia persona e l'azienda che rappresento, la cooperativa Media Romagna di Ravenna". Ieri sono piovute su di lui accuse , riguardanti in particolare i contributi all'editoria percepiti dal suo giornale.

"Ma per carità, mi viene persino da ridere. Faccio il giornalista da vent’anni, per dieci sono stato precario, poi mi sono stabilizzato. Anch’io sono stato all’estero per un periodo, poi sono tornato", aveva dichiarato intervistato da La Stampa, difendendosi dall'ipotesi che fosse riuscito a trovare un lavoro in Italia grazie al padre. "Io privilegiato? Non direi proprio", ha commentato Poletti junior, che spiegato che il suo settimanale, "Settesere", "si è fuso con ‘Qui magazine', che già percepiva fondi pubblici da anni come altre testate": "È successo nel 2013, e mio padre neppure pensava a fare politica. Qualcuno davvero pensa che io debba cambiare lavoro perché mio padre fa il ministro?". Niente privilegi, dunque: "Lavoro part time come direttore di un settimanale e guadagno 1800 euro al mese. Siamo una cooperativa, nel 2015 ci siamo tagliati gli stipendi per non lasciare a casa nessuno".

Sulla frase del padre sui giovani all'estero, Manuel Poletti ha ribadito di averla trovata "infelice, ma il concetto ha un fondamento: non si può dire che i migliori vanno all’estero e in Italia restano solo i mediocri". Il figlio del ministro assicura che la figura del ‘politico sprezzante con i giovani senza lavoro' con cui è stato dipinto il padre lo fa arrabbiare, "perché è l’esatto opposto di come lui è realmente. Ha a cuore il tema del lavoro dei giovani, ha lavorato molto sul progetto ‘garanzia giovani' e anche l’anticipo delle pensioni servirà a creare più spazi nel mercato del lavoro". E sulla richiesta di dimissioni di Giuliano Poletti fatta dalle opposizioni ha commentato: "Sono certo che sia dispiaciuto. Ma se lo conosco bene è uno che non molla: non si dimetterà".

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