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Guerriglia a Parigi, i gilet gialli devastano gli Champs-Elysee: evacuazione in corso

Esplode la guerriglia nel cuore della Capitale, dove i manifestazioni continuano la loro mobilitazione per protestare contro l’aumento delle tasse sui carburanti. Tensione altissima e decine di persone fermate. Il ministro dell’Interno Castaner ha apertamente accusato la leader dell’ultradestra, Marine Le Pen, di aver “incitato ai disordini”.
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A cura di Biagio Chiariello
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Circa 81mila persone sono scese in piazza in Francia. Tra queste, 8mila a Parigi, secondo il bilancio del ministero dell'Interno. Non si ferma dunque la protesta dei gilet gialli, mobilitati per dire ‘no’ all'aumento delle tasse sui carburanti. In tutto ci sono stati 35 fermi, 18 dei quali a Parigi. Otto i feriti, tra cui due agenti, mentre sabato scorso erano stati 106. Alcuni manifestanti sono riusciti ad arrivare nella rue du Faubourg Saint-Honoré dove, al numero 55, sorge il palazzo dell’Eliseo. La strada e i suoi dintorni erano stati blindati dalla gendarmeria, ma molti sono riusciti ad entrare togliendo il gilet giallo per rimetterlo poco dopo.

Intanto, dalla vicina Champs-Elysees, continuano a levarsi nuvole di fumo nero per gli incendi di cassonetti e veicoli di cantiere, dati alle fiamme dai casseur. I dimostranti chiedono di vedere il presidente Macron. La polizia nel pomeriggio ha respinto centinaia di gilet gialli che hanno invaso il cuore di Parigi con lacrimogeni e getti d’acqua. Importanti i danni alle vetrine, alle pensiline e alle strade dove sono stati divelti sampietrini con sbarre di ferro per lanciarli contro la polizia. Insieme ai casseur almeno un centinaio di esponenti dell’estrema destra è presente sulla parte più bassa degli Champs-Elysees, verso la Concorde, stando a informazioni raccolte sul posto dalla tv BFM. Alcuni teppisti “infiltrati” si sono inoltre impadroniti di un rimorchio di cantiere sempre in zona Torre Eiffel, lo hanno trascinato al centro della nota avenue e gli hanno dato fuoco proprio davanti a un celebre ristorante. Alla fine la decisione di evacuare i Campi Elisi.

Il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner ha puntato il dito contro la leader dell’ultradestra, Marine Le Pen, per aver “incitato ai disordini” esortando i gilet gialli ad andare sugli Champs-Élysées, dove erano presenti dei “sediziosi di estrema destra“. La leader del RN ha replicato immediatamente: “Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il movimento”.”Questa è la mobilitazione del popolo, anche se il governo vuol far credere che si tratta di gente di estrema destra e che sono poco numerosi”, ha commentato il leader dell’estrema sinistra radicale di France Insoumise, Jean-Luc Melenchon. “Non sono né di estrema destra, né poco numerosi”, ha aggiunto.

Ed è notizia dell’ultima, l’irruzione di una quarantina di gilet gialli con il volto coperto da passamontagna o caschi nella casa di famiglia di una deputata di En Marche, Mireille Robert, nel sud-ovest della Francia, vicino a Tolosa. Venerdì sera la proprietà viticola della deputata, a Limouz, zona molto isolata, è stata invasa dai manifestanti che avrebbero minacciato i presenti e incendiato ad alcune tavole prima di fuggire. "Gesto ignobile", ha twittato Benjamin Griveaux, portavoce del governo.

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