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Giustizia, Grillo attacca Orlando: “Ministro senza dignità”

Il leader del Movimento 5 Stelle attacca il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Si fa dettare la riforma da un pregiudicato”.
A cura di Davide Falcioni
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Beppe Grillo torna all'attacco del governo e delle larghe intese che lo sorreggono. In un post pubblicato sul suo blog, e intitolato "Orlando, ministro senza dignità" il comico genovese si scaglia contro il guardasigilli e – più in particolare – contro la riforma della giustizia. Il leader del Movimento 5 Stelle scrive: "Il M5S non parteciperà ad alcuna discussione sulla cosiddetta riforma della Giustizia voluta da un pregiudicato i cui obiettivi sono la separazione delle carriere, l'abolizione della obbligatorietà dell’azione penale, la responsabilità diretta dei magistrati, la proibizione della pubblicazione delle intercettazioni e la riduzione dei tempi di prescrizione". Il riferimento è a Silvio Berlusconi. Secondo Grillo quella della Giustizia è "una riforma fatta su misura per i ladri e preceduta da leggi ignobili di Berlusconi durante i suoi governi. Se Renzie vuole parlarci insieme sono fatti suoi, non nostri, questo nonostante appelli continui di sirene istituzionali avvenuti in questi giorni con telefonate private ai nostri senatori. Sirene astenetevi! Noi non siamo in vendita. Né siamo un call center del Soccorso Piduista. Sedersi al tavolo con il manichino Orlando vorrebbe dire riconoscerne la dignità, ma lui l'ha persa nel momento in cui ha scelto di negoziare la giustizia con un condannato in via definitiva per truffa fiscale. Che credibilità può avere un ministro del genere? Da chi prende ordini e, soprattutto, cosa c'entra con la giustizia"?

Le lettera inviata dal Movimento 5 Stelle al ministro Orlando

Sul tema della riforma della Giustizia il Movimento 5 Stelle si era già espresso in una lettera inviata al ministro Orlando dai componenti dell'omonima commissione:

"Gentile Ministro Orlando,
con questa lettera le spieghiamo, punto per punto, perchè non parteciperemo all'incontro di oggi. In primo luogo, siamo in presenza di un tipico caso, da parte sua, di scortesia istituzionale.
Aspettavamo da ben 7 giorni (dal 13 agosto) una risposta ad una nostra email, reiterata il 18 agosto, in cui le chiedevamo, prima dell'incontro, di conoscere più dettagliatamente i contenuti dello stesso, giacché non siamo disponibili ad una chiacchierata ferragostana sul più ed il meno. Abbiamo già avuto occasione di confrontarci su quelle che per noi sono le vere priorità in tema di giustizia per il nostro paese.
Le abbiamo portato a giugno le nostre proposte in materia di anticorruzione. Ci siamo incontrati a inizio agosto per discutere di processo civile, penale e norme contro la criminalità economica.
Da allora il silenzio, a parte le interviste sui giornali giusto per dare l'impressione che qualcosa si stava muovendo.
Siamo contrari agli incontri "di facciata" al chiuso delle stanze, riteniamo che in Italia la Giustizia necessiti di un impegno serio e trasparente. Per questo le indichiamo, qui di seguito, le vere priorià in materia di Giustizia del Parlamento e del suo dicastero.
Noti bene che l'aver anteposto la parola Parlamento non è casuale. Dovremmo essere ancora in un regime democratico di divisione dei poteri ove tocca al Parlamento legiferare ed al Governo eseguire.
Queste sono le nostre priorità:
Serve una vera legge anticorruzione, che ripenalizzi il falso in bilancio, la corruzione e concussione con innalzamento delle pene e che dia veri poteri alla magistratura ed alle forze di polizia ed introduca il reato di autoriciclaggio punendo anche il solo “lavaggio” del denaro proveniente dal reato commesso (vedi caso “slot-machine”).
Ce l'avevamo quasi fatta ma, purtroppo, il suo Governo ha voluto bloccare tale legge all'inizio di giugno. Ci chiediamo il perchè ma, in realtà, la risposta la conosciamo benissimo. Ad ogni modo troverà, tra gli atti parlamentari, la nostra posizione: Atto Camera n. 1194, A.C. n. 1195, A.C. 1205, Atto Senato n. 847 ivi compresi tutti gli emendamenti già presentati in Commissione Giustizia al Senato.
Come vede, ha una ottima base di partenza, senza perdere troppo tempo.
Serve una norma che riveda il sistema della prescrizione penale perchè l'attuale formulazione permette, a chi commette reati, soprattutto contro la pubblica amministrazione, di non pagare per le proprie colpe, incentivando, per ciò stesso, la corruzione.
Ma lei farà una norma del genere avendo come collega di governo il Ministro Alfano oppure il Vice-Ministro Costa? Quelli del "lodo Alfano", quelli del "processo breve" che ammazzava i processi senza farli terminare, quelli della "legge ex-Cirielli" grazie al quale i colletti bianchi sono sicuri di non poter essere perseguiti, quelli che "sono garantisti" (ma sanno cosa vuol dire?) e quindi votano NO a tutte le richieste di arresto che fioccano in Parlamento per deputati e senatori?
Eppure anche il “rapporto anticorruzione della Commissione Europea” del 3 febbraio 2014 ha stigmatizzato l’inadeguatezza della legge “Severino” del 2012 sul fronte della prescrizione!
Il Movimento 5 Stelle ha già presentato, da più di un anno, le proprie proposte sulla revisione dei termini di prescrizione e potrà trovarle sempre nei nostri atti parlamentari: A.C. 1174, A.S. 1385, A.S. 1574. Le facciamo notare che, da più di 4 mesi, chiediamo – ahinoi inutilmente – al suo partito alla Camera, il Pd, di non ostacolare la discussione e votazione di queste norme.
Forse, se il Governo avesse davvero interesse ad approvare una legge giusta, basterebbe una telefonata del Presidente del Consiglio Renzi ai suoi colleghi di partito. Una seria riforma della giustizia civile.
Negli ultimi anni si è sempre parlato di giustizia civile ma le uniche norme che sono state emanate, sono servite esclusivamente ad aumentare le tasse per l'accesso alla giustizia o ad ostacolare la difesa dei propri diritti. Da dove partire per rendere più efficiente la giustizia civile? Innanzitutto bisogna avere tempi certi ma ragionevoli. Siamo contrari ad una giustizia sommaria. E per avere tempi certi bisogna incentivare anche giudici e consulenti a lavorare per tempi ed obiettivi.
È fondamentale riorganizzare il lavoro dentro i tribunali, seguendo le best practices che già esistono, prevedendo anche concorsi pubblici, giacchè abbiamo uno scoperto nel settore giustizia di oltre 8.000 unità. Questo è compito del Governo, non del Parlamento.
Bisogna snellire alcune procedure, incentivando, anche fiscalmente, chi ricorre a procedimenti giurisdizionali semplificati. Ma per farlo è necessario incentivare una nuova cultura agli operatori del diritto, in primis giudici e avvocati. L’attuale giustizia civile premia i più furbi e tassa i più onesti. È arrivato il momento di cambiare paradigma. Gentile Ministro, per ottenere tutto questo basterebbero 2-3 mesi e basterebbe, innanzitutto, la volontà politica di farlo. Noi questa disponibilità l'abbiamo data sin dal giugno 2013, nel silenzio del suo partito e dei suoi governi. E’ evidente a tutti che, dopo il Patto del Nazareno, la lotta alla criminalità e, più in generale, la giustizia penale, siano scivolate all’ultimo posto delle priorità del governo. Si parla di responsabilità dei giudici, ma non crede che in Italia dovremmo cominciare a sanzionare seriamente le responsabilità dei criminali, anche se politici? Il Presidente Renzi ormai parla soltanto di giustizia civile: proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un Presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia.
Una volta attuate le vere priorità potremmo pensare a tutto il resto, come ad esempio un nuovo modello di Csm, svincolato da logiche correntizie e partitiche. Perchè il male non è solo il correntismo, su cui le ricordiamo ha un grande esperto accanto, il suo sottosegretario Cosimo Ferri (nominato da Berlusconi nel Governo Letta e confermato da Renzi nello stesso ruolo) che ha cercato di manovrare le elezioni dei membri togati del Csm, ma anche le scelte partitiche dei membri del Csm.
Perchè voi non dichiarate apertamente ed in trasparenza chi vorreste votare? Perchè avete votato per 3 volte scheda bianca in Parlamento facendo prorogare di diritto l'attuale Csm in scadenza? Le ricordiamo Ministro che a luglio abbiamo chiesto a tutti i partiti di incontrarsi pubblicamente e discutere delle elezioni del Csm, evitando di votare, come per la Corte Costituzionale, persone vicine ai partiti o addirittura attuali ed ex parlamentari. Ministro Orlando, è finito il tempo delle chiacchiere e degli slogan usando le slides. E' arrivato il momento dei fatti.
Quando il suo governo avrà le idee chiare ce lo faccia sapere.

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