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Giovane nero ucciso negli Usa, il medico legale: “Colpito da sei proiettili”

L’autopsia ha rivelato che il giovane è stato colpito da sei proiettili, due dei quali lo hanno raggiunto alla testa.
A cura di Susanna Picone
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Update – Sono arrivati i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Michael Brown: il ragazzo è stato colpito da sei proiettili, due dei quali lo hanno raggiunto alla testa. Uno dei proiettili è entrato nella parte superiore del cranio del giovane nero, facendo quindi pensare che la testa fosse piegata in avanti quando è stato colpito a morte.

Update – Mentre proseguono le proteste in Missouri, il dipartimento americano della Giustizia ha ordinato una nuova autopsia sul corpo del 18enne ucciso che dovrà essere svolta da una commissione medica federale indipendente.

Mentre proseguono le indagini sulla morte del 18enne nero Michael Brown, ucciso da un agente a Ferguson, sobborgo di St.Louis in Missouri, non accennano a placarsi nemmeno le polemiche e gli scontri. Un ferito grave, in condizioni critiche, e almeno sette arresti: questo il bilancio dei nuovi incidenti verificatisi durante la notte tra sabato e domenica a Ferguson. A comunicarlo il responsabile della Missouri Highway Patrol, il capitano Ron Johnson, che ha confermato l’uso di lacrimogeni, dopo che colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro un'auto della polizia. I nuovi scontri a Ferguson arrivano nonostante il coprifuoco introdotto dal governatore del Missouri, Jay Nixon, a partire da ieri sera. Un coprifuoco (da mezzanotte alle cinque del mattino) pensato per “mantenere la pace” e “ottenere giustizia”, nelle intenzioni del governatore. La decisione è stata presa in seguito ai saccheggi e alle violenze nel sobborgo di St.Louis durante le manifestazioni di protesta dopo la morte del 18enne disarmato. Ma circa 200 persone questa notte hanno violato il coprifuoco: i manifestanti non sono rientrati nelle loro case prima di mezzanotte e la polizia ha lanciato contro di loro bombe fumogene per disperderli.

Giovane nero ucciso, proteste anche a Oakland e Berkeley

Contro l’uccisione del 18enne anche in California, a Berkeley e Oakland, è andata in scena la protesta. A Berkeley, dove i dimostranti hanno dato fuoco a un cassonetto della spazzatura, due persone sono state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corteo di Oakland invece un poliziotto è stato aggredito e per questo è stato ricoverato in ospedale per poi essere dimesso poco dopo. Venerdì scorso il capo della polizia locale di Ferguson, Thomas Jackson, in seguito agli scontri e alle polemiche ha reso noto il nome del poliziotto che ha sparato a Brown. Si tratta di Darren Wilson, agente con sei anni di servizio. Nei giorni precedenti le autorità non avevano voluto rivelare il nome dell'agente a causa delle minacce di morte che erano arrivate. La famiglia di Michael Brown, intanto, ha lanciato un appello alla calma dopo che le autorità hanno rivelato che il ragazzo era sospettato di avere compiuto una rapina. La famiglia della vittima ha anche criticato quello che vede come un tentativo della polizia di “giustificare l'omicidio in stile esecuzione”.

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