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Gaffe del Miur nella simulazione dell’esame di maturità: confonde la madre di Tiberio con la nuora

Nella simulazione della prova di Latino pubblicata sul sito anche il Ministero dell’Istruzione commette un errore, confondendo la madre di Tiberio con la nuora.
A cura di Davide Falcioni
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Se il buon giorno si vede dal mattino nel prossimo esame di maturità se ne vedranno delle belle: già, perché nella simulazione dell'esame  pubblicata oggi sul sito del Miur anche il ministero dell'Istruzione ha commesso un errore nella traccia della versione di latino. Il brano da tradurre, un passaggio degli Annales di Tacito, parlava della caduta e morte di Seiano, importante prefetto del pretorio dell'imperatore Tiberio. Nell'introduzione al brano, redatta dagli esperti del dicastero, è scritto che Seiano, "ottenuti vari incarichi militari e civili grazie al favore di cui godeva presso Tiberio (il Caesar del testo), acquisì grandissima influenza nella vita del tempo, arrivando ad aspirare al matrimonio (forse davvero celebrato), con Livia Drusilla, nuora dell'imperatore, vedova del primo marito". In cosa consiste l'errore del Ministero? Nel fatto che Livia Drusilla non era la nuora di Tiberio, bensì la madre.

Leopoldo Gamberale, docente emerito di Lingua e letteratura latina alla Sapienza di Roma, intervistato da Repubblica ha definito l'errore da "matita blu": "Proprio perché è una simulazione dell'esame dovrebbero stare attenti – ha dichiarato – hanno avuto tutto il tempo per lavorarci sopra, è un errore antipatico. La cosa è poco influente ai fini dell'interpretazione del testo, ma se l'avesse fatto un mio studente sarei saltato sulla sedia, in questo caso il Miur è da bocciare direi". Decisamente meno duro il collega Giorgio Piras, professore di Lingua e letteratura latina e direttore del dipartimento Scienze dell'antichità alla Sapienza: "L'errore c'è ma non è grave, perché nell'uso latino le donne di una stessa famiglia tendevano ad avere lo stesso nome. Si chiamavano tutte Livia, e già le fonti antiche non distinguevano i nomi. È un errore di confusione, ma non credo abbia ingenerato confusione negli studenti".

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