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Ferrari, Montezemolo a Marchionne: “A cazzate siamo pari”

A Maranello finisce un’era. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, è arrivata l’ufficialità dell’avvicendamento con l’ad di Fiat-Chrysler. Montezemolo in conferenza stampa: “Ci sono le premesse per tornare a vincere. Io in Alitalia? Forse”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Ferrari significa cultura, una passione, vuol dire guardare avanti, ma mantenendo saldi i legami con la nostra storia: ora inizierà un nuovo ciclo e ci sono tutte le premesse per tornare a vincere". Lo ha detto il presidente uscente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, nel corso di una conferenza stampa a Maranello assieme a Sergio Marchionne, nel quale ha annunciato il suo addio alla guida della Ferrari dopo 23 anni. Montezemolo ammette le difficoltà – non solo di carattere economiche, ma anche legate ai risultati in Formula1 – che lo stesso ad di Fiat-Chrysler non aveva mancato di sottolineare a Cernobbio. “Usciamo da un anno brutto perché abbiamo trascurato l'importanza e le difficoltà di questo sistema di motore nuovo che non è tradizionale – ha ammesso Montezemolo -. Ci sarà un nuovo ciclo per la Formula 1, va riscritto. Ci sono le premesse per tornare presto a vincere. Nel mio programma professionale-familiare pensavo di andare via alla fine dell'anno prossimo, ma l'inizio di una fase nuova, con la quotazione a Wall Street dell'azionista, mi ha spinto a presentare le dimissioni". Seppur velate, e con una certa ironia, l'ormai ex presidente della Ferrari ha lanciato un paio di frecciate al suo successore: L’altro giorno Sergio ha cercato di correggere alcune cazzate che avrei detto, poi io ho cercato di correggere qualche cazzata che ha detto lui. Ora siamo pari."

Montezemolo, futuro in Alitalia?

Ora Montezemolo guarda al futuro. Al suo futuro. Che potrebbe essere ai vertici di Alitalia. "E' una possibilità – ha spiegato – ma fino a metà ottobre sono concentratissimo qui. Poi ne parliamo. Voglio occuparmi anche della scuola di mio figlio, parlarne è prematuro". Tornando invece a Ferrari, ha annunciato: "Ci sarà un piccolo fisiologico aumento rispetto al tetto di 7mila vetture, viste le attese troppo lunghe per non avvantaggiare la concorrenza, ma resterà l'obiettivo di preservare l'esclusività della Ferrari". Poi aggiunge:  "Felisa è e resterà l'amministratore delegato" della Ferrari.

 Marchionne: "Ferrari resta italiana. Nessuna fusione come con Fiat"

"Non c'è la minima intenzione di integrare Ferrari in Fiat Chrysler". Lo ha detto il neopresidente di Ferrari, Sergio Marchionne. Ora "vogliamo conservare l'integrità strategica per andare avanti. La Ferrari non può appoggiarsi sul sistema Fiat Chrysler, l'indipendenza operativa non sarà mai messa in discussione". Quindi chiarisce: “Mai detto che Ferrari diventa americana. Stiamo esagerando a descrivere gli eventi dei prossimi mesi. Sarebbe inconcepibile”. Il Cavallino Rampante "è nato e morirà italiano – ribadisce-. Se qualcosa venisse prodotto fuori da questo stabilimento sarebbe osceno, totalmente inconcepibile, se non nascesse qua non sarebbe più la Ferrari". Poi parla anche della situazione attuale in Formula1.  "Non credo che questa sarà una grande stagione, mettiamoci l'anima in pace. Credo – afferma l’ad FCA – nella gestione sportiva di questa azienda, i successi arriveranno. Ci siamo incontrati con Mattiacci. C'è un lavoro in corso e c'è un cantiere aperto. C'è un problema di motore. C'è un grande lavoro che va avanti".

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