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Ungheria, in migliaia al gay pride di Budapest per sfidare le politiche del governo Orban

Sono migliaia le persone attese al Gay Pride di oggi a Budapest, in Ungheria: evento necessario a celebrare ma anche a protestare, come hanno spiegato gli organizzatori che vogliono ancora una volta marcare la propria contrarietà alle politiche del governo Orban. All’inizio del mese infatti è entrata in vigore una legge che vieta la rappresentazione di temi Lgbt ai bambini e che è stata fortemente condannata dall’Ue.
A cura di Chiara Ammendola
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Il Gay Pride a Berlino, in Germania
Il Gay Pride a Berlino, in Germania

Migliaia di persone attraverseranno questo pomeriggio le strade di Budapest in occasione del Gay Pride. Un evento che segna la chiusura del mese dell'orgoglio Lgbt in Ungheria e sottolinea ancora una volta la volontà di opporsi alle politiche anti-gay del governo di Viktor Orban. All'inizio del mese infatti è entrata in vigore una legge che vieta la rappresentazione di temi Lgbt ai bambini, mentre solo mercoledì Orbán ha annunciato un referendum con cinque quesiti per chiedere agli ungheresi se vogliono che i loro figli siano "protetti" dai contenuti Lgbt. Una sfida all'Unione Europea che ha aperto una procedura di infrazione contro il provvedimento che di fatto vieta la "propaganda omosessuale".

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La legge contestata dalla comunità Lgbt vieta di "mettere a disposizione dei minori un contenuto che presenta qualsiasi rappresentazione della sessualità fine a se stessa, qualsiasi deviazione dall'identità corrispondente al proprio sesso assegnato alla nascita, cambio di sesso o promozione dell’omosessualità”. Una norma che si traduce, di fatto, in un divieto per ogni cittadino maggiorenne di presentare a un under 18 i temi legati all’amore diverso da quello tra un uomo e una donna.

Dunque un Gay Pride di “celebrazione ma anche di protesta”. "C'è un enorme indignazione nella società per ciò che sta accadendo", ha detto Johanna Majercsik, una degli organizzatori del mese del Pride a Budapest. "Dopo i migranti ora hanno bisogno di un nuovo gruppo da odiare, e penso che non ci sia nessun altro governo in Europa, nemmeno in Polonia, che inciti apertamente all'odio contro le persone come questo governo", ha detto Máté Dániel Szabó, dell'Unione per le libertà civili ungherese. Tra i partecipanti alla manifestazione ci sarà anche Alessandro Zan, deputato Pd e autore del testo contro le discriminazioni in Italia che è al centro di un duro scontro per la sua approvazione nel Parlamento italiano.

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