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Trattato Italia-Libia, il primo anniversario senza Gheddafi

Dopo tre anni di grandi festeggiamenti e celebrazioni, per la prima volta il Rais Gheddafi non ci sarà all’anniversario del Trattato di Bengasi tra Italia e Libia. Quante cose sono cambiate da quel 30 agosto 2008?
A cura di Giuseppe Tramontin
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Gheddafi Berlusconi

Grandi festeggiamenti e solite carnevalate si sarebbero dovute celebrare oggi in Libia, per commemorare il Trattato di Bengasi, l'accordo firmato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il dittatore libico Muammar Gheddafi nel 2008. A tre anni dalla firma di quel "trattato di amicizia e coperazione", tante cose sono cambiate: l'Italia ha aperto gli occhi sulle reali intenzioni del Rais e sulla sua politica interna, fatta di repressione e corruzione, e l'Onu ha iniziato una missione di pace, con i bombardamenti dei caccia francesi iniziati lo scorso 19 marzo.

Il trattato era stato pensato per mettere fine alle numerose richieste, avanzate dalla Libia all'Italia, per il risarcimento in denaro dei danni provocati dalla colonizzazione italiana tra il 1911 e il 1947. Oltre alla costruzione di nuove strade, del servizio idrico ed elettrico e di ingenti investimenti per incrementare l'occupazione, il trattato istituiva anche per il 30 agosto di ogni anno la "Giornata dell'amicizia tra Italia e Libia", i cui festeggiamenti si sarebbero tenuti un anno in Libia e un anno in Italia.

Lo scorso anno la visita di Gheddafi in Italia suscitò moltissime polemiche per il servilismo con cui fu accolto da alcuni esponenti politici e per gli inviti di Gheddafi di convertirsi all'Islam all'Europa e all'Italia; centinaia di ragazze furono contattate e pagate per assistere ad una lezione sul Corano del Rais, e tre di loro si convertirono, abbracciando la religione che il Colonnello si augurava potesse divenire "la religione di tutta l'Europa".

A tre anni dal trattato, l'Italia sta partecipando alla missione per liberare definitivamente la Libia ed avviare un processo di pacificazione e di democratizzazione che molti libici sognano; proprio qualche giorno fa, il Ministro degli esteri Frattini ha annunciato che da due mesi in Libia c'è un team di militari italiani, che sta lavorando per l'addestramento tecnico di alcune unità di forze armate libiche, anche se si pensa di estendere il progetto alle forze di polizia e alla guardia costiera.

L'abbraccio
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