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Svezia, sparatoria tra gang: pallottola vagante uccide una ragazza di 12 anni

In Svezia, nella zona di Stoccolma, una ragazzina di 12 anni è stata uccisa da una pallottola vagante. Probabilmente, la giovane è finita in una sparatoria tra bande rivali. Il ministro della Giustizia ha dichiarato di essere costernato dalla morte e ha promesso “più polizia e sentenze più dure”: solo nella prima metà del 2020 in Svezia ci sono state 163 sparatorie che hanno causato 20 morti.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazzina di dodici anni –  Adriana Ostrowska – è stata uccisa da una pallottola vagante in un parcheggio, probabilmente in una sparatoria fra bande rivali. La tragedia si è consumata in Svezia domenica scorsa, vicino a una stazione di servizio a sud di Stoccolma. La ragazzina, a quanto emerso, stava portando a spasso il cane nel quartiere Botkyrka ed è stata colpita davanti a un benzinaio. Qualcuno ha sparato da una macchina in corsa. Al momento, ancora non è del tutto chiaro cosa sia accaduto e la polizia, che ha aperto un’indagine, non ha compiuto arresti. Secondo una prima ricostruzione dei media locali, degli uomini armati si stavano scontrando con due membri di una banda criminale. Le gang non avrebbero voluto colpire la dodicenne, finita suo malgrado nel mezzo della sparatoria.

Il problema della guerra tra gang nelle grandi città svedesi

Nelle grandi città svedesi da anni infuria la guerra tra gang rivali tanto che lo scorso anno la Svezia ha annunciato di aver creato una task force speciale per combattere la violenza tra bande. Alla polizia sono stati dati poteri aggiuntivi di sorveglianza e sono state inasprite le pene per crimini legati alla droga o al possesso di armi. Ma ad oggi molte zone, frequentate anche da famiglie e giovani, sono pericolosissime. Nei primi sei mesi del 2020, 20 persone sono morte in 163 sparatorie, secondo i dati della polizia svedese, nel 2019 i morti erano stati 42 in 334 sparatorie.

Il governo promette più polizia e sentenze più dure

In seguito a quest’ultimo drammatico episodio il ministro della Giustizia Morgan Johansson ha dichiarato di essere costernato dalla morte e ha promesso "più polizia e sentenze più dure”. “Sono sotto shock e senza parole, posso solo essere vicino nel dolore ai familiari della povera giovane”, ha dichiarato inoltre il ministro dell'Interno, Mikael Damberg. Sul luogo della morte della dodicenne compagni di scuola e semplici cittadini hanno portato fiori e candele. "Era piena di vita, non la dimenticheremo”, il ricordo affidato alla tv svedese dei suoi coetanei.

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