“Sono Mark Rosario”: il video inedito dell’arresto di Luigi Mangione negli USA

Accusato dell’omicidio del CEO di UnitedHealthcare, il 27enne è stato arrestato in un McDonald’s il 4 dicembre 2024, dopo cinque giorni di caccia all’uomo.
A cura di Biagio Chiariello
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Un video inedito, ripreso dalla bodycam di un agente, documenta l’arresto di Luigi Mangione nel McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania. Le immagini, diffuse solo ora, mostrano le prime fasi dell’interazione tra il 27enne e due poliziotti, chiamati dopo una segnalazione arrivata dal personale del locale. Alcuni clienti avevano infatti detto di riconoscerlo dalle fotografie trasmesse dai notiziari nei giorni successivi all’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealth Group, una grande compagnia di assicurazioni sanitarie USA.

L'arresto di Luigi Mangione

Nel filmato si vedono gli agenti entrare nel ristorante, osservare la sala e individuare Mangione seduto a un tavolo. Alla richiesta delle generalità, lui risponde presentandosi con un nome falso, “Mark Rosario”, e consegna un documento che in seguito risulterà non autentico. La chiamata al 911 era partita da una manager del McDonald’s, che aveva riferito di averlo notato nonostante cappello e mascherina, soffermandosi in particolare sulle sopracciglia, unico dettaglio chiaramente visibile.

Mangione viene arrestato il 9 dicembre 2024, a oltre 400 chilometri da Manhattan, dove il 4 dicembre Brian Thompson, amministratore delegato della compagnia assicurativa UnitedHealthcare, era stato ucciso a colpi di arma da fuoco su un marciapiede di Midtown. Il caso aveva attirato subito una forte attenzione mediatica, sia per il profilo del sospettato sia per il sostegno emerso sui social, dove alcuni avevano interpretato l’omicidio come un gesto di protesta contro il capitalismo e il sistema sanitario statunitense.

La diffusione del video avviene ora, durante la fase preliminare del procedimento giudiziario. Il filmato, insieme alle dichiarazioni rese al momento dell’arresto, è considerato centrale perché potrebbe chiarire se le procedure adottate dalla polizia siano state corrette. Al centro del confronto tra accusa e difesa c’è anche il contenuto dello zaino sequestrato al 27enne: al suo interno c’erano un’arma da fuoco, un silenziatore, una falsa carta d’identità, contanti e diversi appunti scritti a mano. Tra questi figuravano indicazioni su come rendersi meno riconoscibile, spostarsi di notte, evitare le telecamere e pianificare una possibile fuga.

Secondo la difesa, però, lo zaino sarebbe stato perquisito senza un mandato valido e senza che all’indagato fossero letti i suoi diritti, rendendo quindi le prove inutilizzabili in aula. Una versione contestata dai pubblici ministeri, che sostengono la legittimità delle operazioni.

Di cosa è accusato Luigi Mangione negli USA

Mangione si è dichiarato non colpevole. Nello stato di New York è imputato per omicidio volontario e possesso illecito di armi e rischia una condanna compresa tra i 15 e i 25 anni, pena che potrebbe aumentare in caso di ulteriori condanne per reati minori. Parallelamente è sotto processo in un procedimento federale separato: anche in quel caso l’accusa riguarda l’omicidio di Thompson e il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che intende chiedere la pena di morte.

Nel settembre scorso il giudice Carro ha già archiviato due capi d’imputazione per terrorismo, giudicando insufficienti le prove sull’intento di intimidire i lavoratori del settore assicurativo o influenzare le politiche governative. Al momento non sono state fissate le date dei processi statale e federale. Mangione è attualmente detenuto nel carcere federale di Brooklyn.

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