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Scomparso nella notte Siddharta, “re” del caffè indiano: “Tartassato dal fisco”

Una massiccia operazione di ricerca con centinaia di uomini, tra agenti di polizia e volontari, è in corso in India per ritrovare V. G. Siddartha, imprenditore indiano proprietario della catena di negozi Coffee Day diffusa in tutto il Paese. Appena pochi giorni prima si era lamentato dell’atteggiamento persecutorio del Fisco che aveva mandato in crisi la società.
A cura di Antonio Palma
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È mistero in India dove da alcune ore si sono perse completamente le tracce di V. G. Siddartha, imprenditore indiano considerato il "re" del caffè locale grazie alla sua catena di negozi Coffee Day diffusa in tutto il Paese e per questo una delle più estese al mondo. L'ultimo a vederlo è stato il suo autista nella serata di lunedì. L'uomo ha riferito che Siddartha gli ha ordinato di accostare e di aspettare in auto il suo ritorno perché voleva fare una passeggia per schiarirsi le idee. Dopo aver atteso due ore inutilmente, però, l'autista ha deciso di chiamare i soccorsi avvertendo la polizia. È subito scattata una massiccia operazione di ricerca che è tutt'ora in corso e vede impegnati centinaia di uomini, tra agenti di polizia e volontari.

Alle ricerche stano partecipando anche pescatori e sommozzatori visto che l'ultimo avvistamento è avvenuto vicino al fiume Nethravathi, nei dintorni delle città di Mangalore. L'imprenditore stava viaggiando in auto da Bangalore verso Mangalore quando è sceso dalla vettura e si è incamminato lungo la strada che costeggia il fiume. Molti temono un gesto estremo dell'uomo alla luce di quanto gli stava accadendo con il fisco. Da tempo infatti l'imprenditore aveva denunciato di essere nel mirino delle autorità locali che lo stavano tartassando con continui controlli fiscali alla società fondata nel 1996 che conta oltre 1700 negozi in tutta l'India.

Colme raccontano i giornali locali, appena qualche giorno fa il sessantenne Siddharta, marito di una delle figlie dell'ex governatore dello Stato del Karnataka, S.M. Krishna, aveva indirizzato ai consiglieri di amministrazione della sua società una lettera ufficiale in cui li informava di difficoltà finanziare dovute a mancanza di liquidità e denunciava lo stress a cui era sottoposto a causa dei problemi dovuti dall'insistenza dell'agenzia del Fisco, che da alcuni anni lo aveva messo nel mirino. Nella missiva Siddartha definisce quell'atteggiamento come persecutorio rivelando che ha portato alla crisi dell'azienda

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