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Russia, Putin chiede modifiche alla Costituzione: si dimettono premier e governo

Il premier russo Dmitrij Medvedev e tutto il governo hanno rassegnato a sorpresa le dimissioni per permettere a Vladimir Putin di portare avanti le riforme costituzionali annunciate durante l’annuale discorso alla nazione davanti alle Camere riunite, che darebbero al Parlamento il potere di scegliere il primo ministro russo. “Dobbiamo offrire al nostro presidente l’opportunità di intraprendere le misure necessarie”.
A cura di Ida Artiaco
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Annuncio a sorpresa dalla Russia. Il premier Dmitrij Medvedev e tutto il governo hanno rassegnato oggi, mercoledì 15 gennaio, le dimissioni per permettere a Vladimir Putin di portare avanti le riforme costituzionali annunciate durante l'annuale discorso alla nazione davanti alle Camere riunite, che darebbero al Parlamento il potere di scegliere il primo ministro russo. Il presidente ha accettato la decisione dell'esecutivo invitandolo a rimanere in carica fino alla creazione di un nuovo gabinetto e indicando nel primo ministro uscente il nuovo responsabile della sicurezza dello Stato. Medvedev continuerà dunque ad avere un ruolo di rilievo e di stretta collaborazione con Putin. Ancora top secret il nome del successore di Medvedev, che verrà comunicato nei prossimi giorni.

Perché il premier e il governo russo si sono dimessi

Secondo diversi analisti, questo sarebbe il primo passo per garantire al numero uno del Cremlino un futuro al potere una volta terminato il mandato presidenziale in corso, che scade nel 2024 e dopo il quale, in via teorica, non potrà più essere rieletto, alla luce dell'attuale normativa. L'annuncio delle dimissioni è arrivato poco dopo il discorso con il quale Putin ha annunciato non solo di voler apportare modifiche alla Costituzione, ma anche di volerle sottoporle a referendum popolare. "In questo contesto è evidente che noi, come governo, dobbiamo offrire al nostro presidente l’opportunità di intraprendere le misure necessarie", ha detto Medvedev, che ha aggiunto che "è stata delineata tutta una serie di emendamenti fondamentali alla Costituzione. Quando questi cambiamenti verranno adottati avranno effetti sull’intero equilibrio dei rami del potere esecutivo, legislativo e giudiziario del governo".

Quali sono le modifiche alla Costituzione proposte da Putin

Nello specifico, Putin aveva annunciato nel suo discorso di voler rafforzare il primato delle leggi russe su quelle internazionali e di sottoscrivere accordi e trattati internazionali solo se non contraddiranno le leggi nazionali. Un altro punto riguarda i requisiti per ricoprire le più alte cariche statali (ministri, capi di agenzie federali ma anche giudici) che non dovranno avere la cittadinanza di altre nazioni o anche semplici permessi di residenza. Infine il presidente ha proposto di concedere più poteri alla Duma nella nomina del governo, che al momento è concentrata nelle mani del capo dello Stato. Le modifiche proposte dovrebbero poter entrare in vigore, previo referendum popolare, entro il 2024, anno in cui scade il mandato presidenziale di Putin, il quarto della sua carriera politica, che non potrà più essere rieletto in base alla legge attuale ma che potrebbe rimanere al potere come capo del governo, passando da un voto parlamentare.

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