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Risolto il mistero della morte di 350 elefanti: colpa di un cianobatterio pericoloso per l’uomo

Dopo mesi di test e ricerche in laboratorio gli scienziati hanno individuato la causa della morte di centinaia di elefanti in Botswana. Gli animali sono vittime di un cianobatterio, microorganismo in grado di produrre tossine pericolose per uomini e animali e che si sviluppano in acque ricche di sostanze nutritive.
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Dopo mesi di test in laboratori specializzati in Sud Africa, Canada, Zimbabwe e Stati Uniti i ricercatori hanno risolto il mistero delle morti che hanno colpito la popolazione degli elefanti in Botswana. A causare la morte di circa 350 pachidermi sono state delle tossine naturali prodotte da alghe microscopiche che si sviluppano nell'acqua. Si tratta dei cianobatteri, conosciuti anche come alghe blu-verdi, che si sviluppano soprattutto nelle acque calme e ricche di sostanze nutritive. Alcune specie di questi microorganismi producono delle tossine che possono colpire sia gli animali che gli esseri umani. Molti degli elefanti morti erano stati trovati vicino a delle pozze d'acqua, ma prima dei risultati delle indagini le autorità avevano escluso che la colpa fosse dei batteri perchè questi di solito si sviluppano ai bordi degli stagni, mentre gli elefanti tendono a bere dal centro delle fonti di acqua.

Il Botswana ospita circa un terzo della popolazione di elefanti in calo in Africa. L'allarme era stato lanciato quando tra maggio e giugno scorso erano state avvistate delle carcasse di elefanti nel delta del fiume Okavango . I rapporti di giugno avevano escluso atti di bracconaggio visto che le zanne degli animali non erano state rimosse, così come l'avvelenamento di antrace.
"I nostri ultimi test hanno rilevato che le neurotossine cianobatteriche sono la causa della morte. Si tratta di batteri trovati nell'acqua", ha detto in conferenza stampa Mmadi Reuben, il principale ufficiale veterinario del Dipartimento della fauna selvatica e dei parchi nazionali. Le morti "si sono fermate verso la fine di giugno, in coincidenza con l'asciugatura delle pozze d'acqua dalle quali si abbeverano solitamente gli elefanti. Ma per gli scienziati rimangono ancora delle domande sulle morti, come ha detto ai giornalisti Mmadi Reuben, veterinario del Dipartimento della fauna selvatica e dei parchi nazionali. "Abbiamo ancora molte domande a cui rispondere, come perché solo gli elefanti e perché solo quella zona. Abbiamo una serie di ipotesi che stiamo indagando".

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