Re Carlo III a Westminster per il primo King’s Speech dopo 70 anni: “Nel ricordo della mia amata madre”

Re Carlo III ha letto il suo primo King’s Speech davanti alle Camere riunite a Westminster. Il nuovo sovrano d’Inghilterra ha voluto ricordare la Regina Elisabetta, morta dopo 70 anni di regno nel settembre del 2022.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo l'incoronazione da sovrano, Re Carlo debutta con il suo primo King's Speech. All'età di 75 anni, Carlo d'Inghilterrapronuncia il suo primo discorso da regnante dopo aver letto in qualità di principe di Galles l'ultimo Queen's Speech di Elisabetta II. La regina aveva 96 anni e pochi mesi dopo, Carlo avrebbe preso il suo posto dopo il suo decesso.

Dopo 70 anni di regno di Elisabetta, il discorso torna ad essere pronunciato da un uomo. Oggi Carlo ha introdotto a 75 anni il suo primo King's Speech nel palazzo di Westminster davanti alle Camere riunite. Il discorso viene pronunciato ogni nuovo anno per segnare un nuovo anno di lavori parlamentari e durante la sua lettura, Carlo III ha omaggiato la madre, scomparsa l'8 settembre 2022 dopo sette decenni di regno da record.

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Carlo ha sottolineato in apertura che si tratta del primo King's Speech e ha voluto leggerlo nel ricordo dello spirito di servizio verso il Paese esercitato dalla madre. Durante il suo discorso, Carlo ha fatto l'elenco dei progetti di legge (circa 21) e delle iniziative messe in cantiere per il prossimo anno. Ha ricordato che il gabinetto Tory di Rishi Sunak è caratterizzato dalle "pesanti sfide" lasciate in eredità dalla pandemia di Covid e dalla guerra in Ucraina, con l'aggiunta dell'inasprirsi del conflitto tra Israele e Hamas.

Fra i provvedimenti, Re Carlo ha letto proposte di legge, promesse di rilancio per l'economia e impegni sulla lotta all'antisemitismo, oltre che l'intenzione di continuare la transizione verso le emissioni zero. Nonostante l'annuncio green, Carlo ha annuito pure davanti al punto che prevede di "moltiplicare le licenze per la ripresa dell'estrazione di gas e petrolio nel Regno", anche se non si tratta di una misura vicina alle battaglie ambientaliste da lui appoggiate in passato. In veste di Re, insomma, ha voluto "dare un colpo al cerchio e uno alla botte", evitando di schierarsi in maniera netta contro una o l'altra misura.

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Il monarca ha poi chiuso il discorso con l'invocazione della benedizione di Dio Onnipotente sulla testa di chi guida la nazione e poi ha ripreso la via di Buckingham Palace, da dove era giunto al suono dell'inno nazionale God Save the King al fianco di Camilla. Per Carlo III non sono mancate le contestazioni a Parliament Square. Alcuni manifestanti hanno intonato il coro "Not my King": circa 500 militanti repubblicani, secondo quanto noto, sorvegliati e poi allontanati dalla polizia.

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