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Piogge e inondazioni in Messico, straripa il fiume Tula: 16 persone muoiono nell’ospedale allagato

È stato travolto in pieno dalle acque del fiume Tula straripato a causa delle piogge torrenziali che da giorni stanno devastando lo stato di Hidalgo, in Messico, l’ospedale dell’Imss. Almeno 16 i pazienti ricoverati nella struttura che sono morti dopo che l’ospedale si è allagato e la corrente elettrica è stata sospesa.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono 16 le persone morte nell'ospedale allagato in Messico dopo lo straripamento del fiume Tula nello stato messicano di Hidalgo. Da giorni piogge torrenziali stanno mettendo in ginocchio la zona est del Paese dove si sono registrati ingenti danni a numerose città.

Bimbo nell'incubatrice trasportato in elicottero in un altro ospedale

Ieri la tragedia che la colpito l'ospedale di Tula, si tratta dell'ospedale della zona numero 5 della città, l'Imss, travolto dalle acque del fiume che hanno allagato l'intera struttura e hanno causato l'interruzione dell'energia elettrica, provocando la morte di 16 pazienti. Stando a quanto riportato dal governatore Omar Fayad, i pazienti sarebbero morti proprio per la mancanza di ossigeno dopo che i macchinari ai quali erano collegati si sono spenti per mancanza di energia. "La situazione è tragica – ha spiegato il governatore – credo che abbiate già potuto verificare con i vostri occhi il dramma che si sta vivendo a Tula. Erano molti anni che non si verificava una situazione del genere".

Il governatore Fayad: la situazione è tragica

Impressionanti le immagini diffuse sui social dalla stampa locale messicana e girate all'interno dell'ospedale mentre le infermiere provano a mettere in salvo alcune delle persone ricoverato spostando i lettini con l'acqua che gli copre completamente le gambe. In pericolo anche i neonati, sopratutto quelli più piccoli: un bebè è stato tratto in salvo con tutta l'incubatrice che, issata su un natante, è stata trasferita in un altro ospedale. Altri 56 pazienti saranno trasferiti negli ospedali vicini. Al momento sono più di 31mila le persone sfollate in oltre 10 comuni: sono state allestite duemila case e sette rifugi per ospitare tutte le persone costrette ad abbandonare le proprie case.

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