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Perché Ryanair ha deciso di alzare i prezzi dei biglietti aerei: “Stop ai voli quasi gratis”

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha spiegato perché non ci saranno più biglietti a aerei a 9,99 euro: “Non sono sostenibili in questo periodo con il rincaro del carburante, ma l’era del low cost non è finita”.
A cura di Ida Artiaco
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"Voli a 9,99 euro non sono sostenibili in questo periodo con il rincaro del carburante, ma appena il cherosene costerà di meno di conseguenza scenderà anche la tariffa media".

A parlare è Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair, che in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato perché in questo momento difficilmente si potrà viaggiare a prezzi scontatissimi, come la stessa compagnia irlandese aveva abituato milioni di passeggeri.

Secondo il numero uno di Ryanair, l'estate è stata "fantastica" in termini di numeri, con una crescita in Italia "del 25% rispetto al 2019", ma con l'autunno arriva l'incertezza perché "c’è la minaccia di un’altra variante del Covid, abbiamo l’invasione russa in Ucraina ancora in corso e c’è la crisi energetica cosa che ha reso i consumatori nervosi anche per l’inflazione".

Per questo, le tariffe aumenteranno inevitabilmente. O'Leary parla di un incremento medio delle tariffe del 6-7% rispetto a tre anni fa.

"Abbiamo acquistato il carburante che ci serve fino a marzo 2023 a 63 dollari al barile a fronte di un costo attuale di 110 dollari, quindi stiamo risparmiando a differenza di altri vettori. L'era dei low cost non è finita: in un contesto in cui il cherosene costa così tanto difficilmente si avranno le tariffe basse che abbiamo messo in vendita negli ultimi tempi", ha detto.

"Quello che mi aspetto – ha continuato – è che la tariffa media di Ryanair nei prossimi cinque-sei anni passi da 40 a 50 euro. I prezzi in Europa aumenteranno, ma lentamente. E se non vedremo voli a 9,99 euro ce ne saranno molti a 19,99 o 24,99 euro".

L'ad della compagnia low cost ha poi precisato che l'Italia è ancora dietro alla Spagna come mercato e che noi "stiamo recuperando lentamente quei visitatori europei che avevamo negli anni Sessanta e che abbiamo perso nei decenni successivi. La Spagna "non solo offre più alberghi" – prosegue O'Leary, ma in generale ha più posti dove dormire, e li mette a disposizione a prezzi convenienti. Al contrario, l’Italia è diventata più cara negli ultimi vent’anni e ha meno hotel. L’Italia è perfetta per visitare le grandi città, ma quando uno deve andare a Rimini, Bari, Brindisi o in Sicilia trovare un posto in albergo diventa un problema. Possiamo portare milioni di persone ma poi non riescono a prenotare una camera".

Infine, ha smentito uno sciopero che pare fosse in programma l'1 ottobre: "No, non ci sarà nessuno sciopero, non ci sarà alcun volo cancellato – ha concluso O'Leary -. Abbiamo raggiunto un accordo di 5 anni con le sigle che rappresentano i piloti e di 4 anni con i sindacati degli assistenti di volo".

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