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Perché la Turchia ha approvato l’ingresso della Finlandia nella Nato, ma non ancora della Svezia

Il Parlamento turco ha ratificato ieri i protocolli di adesione della Finlandia alla Nato: la Svezia dovrà invece attendere ancora qualche mese.
A cura di Davide Falcioni
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Si avvicina per la Finlandia l'ingresso nella Nato: il Parlamento turco ha infatti ratificato ieri i protocolli di adesione di Helsinki nell'Alleanza Atlantica. Ankara non ha ancora approvato invece l'adesione della Svezia e ha chiesto nei mesi scorsi a Stoccolma l'estradizione di profughi curdi, ritenuti terroristi.

Dopo un breve dibattito, durante il quale hanno riconosciuto le "legittime preoccupazioni di sicurezza" della Finlandia, i parlamentari turchi hanno votato all'unanimità per consentire al Paese scandinavo di entrare a far parte dell'Alleanza Atlantica. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato la revoca del veto il 17 marzo scorso, ricevendo ad Ankara il presidente finlandese Sauli Niinistö.

Per quasi un anno la Turchia aveva esitato ad approvare l’ingresso della Finlandia, accusando il governo di Helsinki di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Con il voto di ieri la Finlandia ha dunque la certezza che entrerà nella Nato: all'ufficialità, a questo punto, mancano solo alcuni passaggi formali, che verranno espletati nelle prossime settimane e che si concluderanno con la firma di un documento di accettazione da parte del governo finlandese, che dovrà essere inviato al dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Una volta consegnato il documento, la Finlandia sarà a tutti gli effetti un paese membro dell'Alleanza Atlantica.

"Accolgo con favore il voto della Grande Assemblea nazionale della Turchia per completare la ratifica dell'adesione della Finlandia. Ciò renderà l'intera famiglia della Nato più forte e più sicura", ha commentato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Perché la richiesta della Svezia di entrare nella Nato è ancora in sospeso

Per quanto riguarda l'adesione della Svezia se ne riparlerà invece a giugno, dopo le elezioni presidenziali turche. Mentre non si sono registrate frizioni con la Finlandia, sono state numerose le polemiche con la Svezia, il cui ambasciatore è stato ripetutamente convocato presso il ministero degli Esteri turco. Una difformità di comportamento che ha rischiato di compromettere l'allargamento, bloccandolo poi di fatto per mesi.

La svolta che ha portato alla divisione delle strade di Svezia e Finlandia è arrivata con il rogo del Corano avvenuto davanti all'ambasciata turca a Stoccolma lo scorso 24 gennaio. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo le polemiche scaturite da manifestazioni contro la Turchia e a favore del Pkk autorizzate nella capitale svedese e show televisivi mirati a irridere e colpire il governo Erdogan.

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