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Covid 19

Perché il Sudafrica è il Paese in cui l’epidemia di Covid-19 preoccupa di più

Il Sud Africa rischia di trovarsi di fronte a una nuova emergenza sanitaria a causa di un boom di nuovi casi di coronavirus, quasi tutti dovuti alla nuova variante covid sudafricana che è una ulteriore mutazione della variante inglese e alla scarsità del vaccino covid che ha spinto le autorità locali alla politica della singola dose di vaccino.
A cura di Antonio Palma
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Con un boom di nuovi casi di coronavirus, quasi tutti dovuti alla nuova variante covid sudafricana che è una ulteriore mutazione della variante inglese che si è diffusa nel Regno Unito, il Sud Africa rischia di trovarsi di fronte a una nuova emergenza sanitaria. Al momento il Sud Africa è il paese più colpito nel continente africano con oltre un milione e 170mila casi accertati e oltre 31mila e 800 decessi per covid ma a impensierire autorità ed esperti è la nuova impennata di casi, il 90% dei quali si stima sia costituito dalla nuova variante. Sebbene il ceppo non sembri causare una malattia più grave, sembra però essere molto più trasmissibile anche di quello inglese.

In Sud Africa politica della singola dose di vaccino

Tutto questo insieme alla scarsità dei vaccini covid che ha spinto le autorità sudafricane a varare la politica della singola dose rischia di aggravare una situazione già difficile. Anche se l’efficacia dei vaccini covid attuali su queste varianti dovrà essere certificata da test ed esami scientifici, a confermarlo con sicurezza, il fatto di usare una sola dose per massimizzare il numero di vaccinati rischia di essere una politica controproducente. La pensa così anche il professor Barry Schoub, presidente del comitato consultivo sui vaccini covid del governo sudafricano, secondo il quale con la politica della singola dose “c’è un rischio maggiore di diffusione del contagio”

Casa farmaceutiche: servono due dosi per efficacia

Anche se le autorità locali hanno ritenuto che vaccinare più persone sia vantaggioso perché in molti aumenta da subito la difesa dal virus per Barry Schoub è vero il contrario e cioè che molti credendo di essere maggiormente protetti potrebbero assumerne comportamenti meno attenti con il rischio di contagio più alto. Del resto le stesse case farmaceutiche hanno sottolineato la necessità di due dosi per raggiungere l’efficacia dichiarata. Inizialmente, le dosi di richiamo erano pianificate per 3 settimane dopo la prima, ma sono state prolungate a 12 settimane.

La mutazione sudafricana E484K sembra più resistente ai vaccini

Poi c’è il problema della variante covid sudafricana chiamata mutazione E484K che, secondo una prima ricerca ancora da valutare condotta dall'Università di Washington e dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, potrebbe essere più resistente ai vaccini a differenza di quella inglese. “Sembra esserci una significativa riduzione della capacità neutralizzante degli anticorpi. Sono dati da verificare ma preoccupanti e penso che le varianti siano una buona motivazione per optare per la doppia dose il più possibile" ha dichiarato Schoub.

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