Panama Papers, in migliaia a Londra contro il premier Cameron: “Dimettiti”

"Migliaia" di persone hanno protestato di fronte a Downing Street, residenza e la sede del Primo Ministro del Regno Unito. L’obiettivo è chiedere le dimissioni di David Cameron, coinvolto nello scandalo dei Panama Papers per il fondo offshore del padre Ian. Lo riferiscono i media, tra cui il Guardian e il Telegraph, “He's Got to Go” (Se ne deve andare), “Defy Tory Rule”, (Sfida il potere conservatore), sono alcuni dei cartelli mostrati dai manifestanti. Alcuni di loro indossano maschere da maiale e ostentano gigantografia di Cameron con il naso ritoccato con quello di un suino e la scritta “Greedy Pig” (Ingordo). 48 ore fa il premier ha ammesso che lui e la moglie Samantha possedevano delle quote per un valore di oltre 30mila sterline nel fondo detenuto dal padre, quote che poi hanno venduto prima che lui diventasse premier.
In precedenza il premier inglese, intervenuto al congresso di primavera del Partito conservatore, aveva riconosciuto che la sua vicenda personale avrebbe potuto essere gestita “meglio”. “Non è stata una grande settimana”, ha ammesso David Cameron. “Avrei dovuto gestirla meglio, avrei potuto gestirla meglio”, è stato ha detto il premier conservatore, assumendosi ogni responsabilità sui fatti trapelati nei giorni scorsi: “Non date la colpa a Downing Street o a oscuri consiglieri, la colpa è mia”. Il premier ha poi confermato che intende rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi: “non solo quelle di quest'anno ma anche per gli anni passati perché intendo essere completamente aperto e trasparente su queste cose”. In particolare Cameron dovrebbe pubblicare i conti relativi al biennio 2009-2010, quando cioè ha venduto la sua quota di 30mila sterline nella società del padre, quattro mesi prima di diventare premier.