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Osama bin Laden, eletto il successore. Ecco chi è il nuovo capo di Al Qaeda

”Il leader provvisorio di Al-Qaeda è Saif al-Adel, che ha da tempo un ruolo di spicco nel gruppo terroristico”. A rivelarlo è un ex militante della pericola organizzazione terroristica.
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiama Saif Al-Adel. Sarà lui a prendere il posto di Osama bin Laden alla guida di Al Qaeda. Ex ufficiale delle forze speciali egiziane, sarebbe stato scelto "ad interim" dopo un incontro "in un luogo segreto" per placare gli animi della comunità ‘jihadista' internazionale che ormai da settimane attendeva l'investitura di una nuova guida. A rivelarlo è l'ex militante libico Noman Benotman, nel corso di un'intervista alla CNN:  "Il leader provvisorio di Al-Qaeda è Saif al-Adel, che ha da tempo un ruolo di spicco nel gruppo terroristico".

Il 50enne si avvicinò allo sceicco del terrore già nei primi anni Novanta. Fu arrestato in Iran dopo essere fuggito dall'Afghanistan a seguito dell'espulsione dei talebani nel 2001, dopo l'attentato di New York. Si crede sia stato un membro della Jihad islamica egiziana, il gruppo responsabile dell'assassinio nel 1981 dell'ex presidente egiziano Anwar Sadat (artefice della pace con Israele). E' sospettato, inoltre, di essere stato una delle menti degli attacchi contro le ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam nel 1998. Al-Adel è poi diventato il leader del Gruppo combattente islamico libico (LIFG), una organizzazione militante conformata con Al Qaeda, ma che negli ultimi anni ha rinunciato all'ideologia di quest'ultima. Secondo Benotman, il nuovo presunto capo di Al Qaeda ora vive a Londra, dopo essere stato rilasciato dalla detenzione in Iran e tornato in Pakistan lo scorso anno.

Se confermata, la nomina di al-Adel rappresenterebbe duro colpo per lo stretto collaboratore di bin Laden, Ayman al-Zawahiri, l'estremista egiziano che è stato a lungo considerato come numero due e stratega chiave del movimento fondamentalista islamico. Si tratterebbe di una sorta di retrocessione per colui che per anni ha avuto il ruolo di direttore delle operazioni esterne e internazionali del gruppo terroristico, che, secondo i documenti trovati nel compound di bin Laden in Pakistan, aveva in programma un altro 11 settembre.

Si potrebbe addirittura presupporre ad una scissione tra le file dei militanti di Al Qaeda. I membri anziani, affiliati in Iraq e Yemen, avrebbero già assicurato il loro sostegno ad al-Zawahiri, che difficilmente accetterebbe la leadership di al-Adel, anche come misura provvisoria.

Secondo Evan Kohlmann, un esperto americano dei forum jihadisti su internet, i membri di alto livello di al-Qaida vedono già al-Zawahiri come nuovo leader del movimento paramilitare. Kohlmann ha riferito che alcuni estremisti hanno iniziato a chiamare al-Qaida "Jund al-Ayman", che tradotto sta a "soldati di Ayman [al-Zawahiri]".

Lo stesso Benotman ha messo in luce i dissidi interni ad Al Qaeda negli ultimi anni. In particolare la differenze generazionali e gli accesi dibattiti su tattiche e strategie: "Alcuni protagonisti all'interno di al-Qaida sostengono che è i metodi siano troppo morbidi, altri, invece, troppo estremi. Alcuni vogliono una maggiore attenzione per l'Egitto. Altri vogliono una maggiore attenzione su altri paesi come lo Yemen".

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