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Covid 19

Nuovo lockdown nel Regno Unito: l’annuncio di Boris Johnson

Il premier britannico Boris Johnson, dopo una riunione di emergenza del Consiglio dei ministri, ha annunciato un nuovo lockdown nazionale bis di un mese in Inghilterra, che scatterà da giovedì 5 novembre fino al prossimo 2 dicembre, per cercare di fermare la seconda ondata di Coronavirus. Quello disposto dal primo ministro britannico è in realtà un semi lockdown, con scuole e università aperte.
A cura di Ida Artiaco
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Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato un nuovo lockdown in tutta l'Inghilterra, che dovrebbe durare da giovedì 5 novembre fino al 2 dicembre, per fermare la seconda ondata di Coornavirus. Dopo Germania, Francia, Austria e Belgio, anche Londra ha deciso di adottare la misura più drastica possibile, quella appunto del blocco generalizzato, per far scendere la curva epidemiologica, che continuava a crescere ormai da settimane. Non sono, dunque, bastate le chiusure locali e via sempre più stringenti che pure erano state tentate per non arrivare allo stesso tipo di confinamento che si era già avuto la scorsa primavera. Johnson ha parlato nel corso di una conferenza stampa, in cui è apparso al fianco dei due consulenti del governo, i dottori  Chris Whitty e Sir Patrick Vallance, specificando che l'ultimo provvedimento è stato preso per salvare il Natale.

"Natale sarà diverso quest'anno, forse molto diverso. Ma è mia sincera speranza e convincimento che con queste azioni più dure, potremo permettere alle famiglie di riunirsi", ha spiegato.

"Se non agiamo ora" rischiamo di avere "migliaia di morti al giorno" tra alcune settimane, ha detto il premier, evocando "un disastro morale" per il servizio sanitario (Nhs) e il Paese. Il primo ministro ha difeso la scelta delle restrizioni locali adottate nelle ultime settimane, sottolineando "i costi del lockdown", ma di fronte ai nuovi dati è stato costretto a formalizzare il via libera al lockdown bis da giovedì, invitando di nuovo la popolazione a "restare a casa". Quello disposto dal primo ministro britannico è in realtà un semi lockdown, con scuole e università aperte. Chiudono invece i negozi non essenziali, i luoghi di svago e di intrattenimento, pub, bar, ristoranti, ad eccezione dei servizi di asporto e consegna.

A preoccupare è ora soprattutto la pressione sul sistema sanitario e il tasso di mortalità. I decessi, infatti, secondo i modelli elaborati dagli esperti, potrebbero raggiungere i 4.000 al giorno al ritmo attuale e nel caso in cui non venissero introdotte politiche per rallentare la diffusione della malattia. Secondo le stesse previsioni, il peggio dovrebbe ancora venire, con una potenziale diffusione nell'inverno fino a 4 volte superiore rispetto allo scenario "peggiore" tracciato dagli stessi scienziati nei mesi scorsi e la minaccia di altri 85.000 morti. Il governo britannico ha fino a ieri continuato a cercare di allontanare lo specchio di un lockdown bis nazionale aggrappandosi alla strategia della stretta locale graduata territorio per territorio attraverso tre livelli di allerta introdotti il mese scorso. Ma con un indice Rt di diffusione del virus tornato attorno a quota 1,5, ossia oltre la soglia di rischio, il blocco è stato inevitabile.

Intanto, proprio oggi, è stato registrato un leggero calo dei casi giornalieri di coronavirus diagnosticati nel Regno Unito (da 24.405 a 21-915 ) che arrivano così dall'inizio della pandemia a oltre un milione, soglia già superata in Europa da Spagna e Francia, mentre i morti nelle 24 ore risalgono a 326 rispetto ai 273 di ieri, fino a una somma di 46.555. Lo riportano i dati del ministero della Sanità, su uno sfondo di quasi 350.000 test quotidiani.

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