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Nucleare Iran, Trump: “Teheran ha mentito, usciamo dall’accordo e tornano le sanzioni”

Il presidente Usa annuncia la fine dell’accordo sul nucleare iraniano e promette nuove e “più forti sanzioni possibili” per Teheran.
A cura di Antonio Palma
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Gli Stati Uniti escono ufficialmente dall'accordo sul nucleare iraniano. Ad annunciarlo nella serata di martedì è stato lo stesso presidente Usa, Donald Trump, in una conferenza stampa convocata appositamente alla Casa Bianca , durante la quale ha firmato il decreto con cui ufficializza l'importantissima decisione  che avrà sicuramente conseguenze nel delicato scacchiere politico del Medio Oriente. Che Trump fosse contrario all'accordo sul nucleare firmato dal suo predecessore Obama era risaputo ma la diplomazia e i rapporti con gli alleati europei lo avevano frenato fino all'accelerazione delle ultime settimane. L'accordo infatti era stato siglato nel 2015 dall'Iran e dai Paesi del cosiddetto 5+1 cioè Usa, Cina, Russia, Regno Unito, Francia e Germania.

Poche ore prima dell'annuncio ufficiale, voci si erano diffuse a seguito di una telefonata  con il presidente francese Emmanuel Macron a cui Trump avrebbe preannunciato la scelta. Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e la premier britannica Theresa May poco dopo si sono sentiti al telefono. "Oggi abbiamo le prove che la promessa dell'Iran di non costruire una bomba atomica è una bugia. L'Iran ha mentito e ha continuato il suo programma nucleare e potrebbe portarci sull'orlo di una guerra nucleare" ha annunciato Trump in diretta dalla Casa Bianca, citando le prove presentate la settimana scorsa da Israele. "Oggi annuncio che gli Stati Uniti escono dall'accordo con l'Iran" ha aggiunto Trump, preannunciando nuove e "più forti sanzioni possibili" per Teheran.

"L'accordo del 2015 firmato dalla precedente amministrazione è disastroso e imbarazzante e non avrebbe mai dovuto essere firmato perché permette all'Iran di continuare ad arricchire l'uranio e alla fine arrivare ad avere una bomba nucleare", ha continuato il presidente Usa, sottolineando: "Il regime iraniano è il leader degli stati che sostengono il terrorismo: sostiene Hezbollah, Hamas, Al Qaeda e i talebani". "È  evidente che non possiamo scongiurare una bomba atomica iraniana sulla base dell'impianto ormai marcio dell'accordo attuale" ha ricordato Trump, mettendo in guardia tutti i Paesi che aiuteranno l'Iran sul nucleare che potrebbero essere colpiti dalle sanzioni.  "Gli Stati Uniti non fanno più vuote minacce. Quando io faccio una promessa la mantengo" ha concluso il presidente Usa.

Dopo l'annuncio ufficiale, il presidente dell’Iran, Hassan Rohani,  ha dichiarato in  un discorso pubblico alla tv di stato che Teheran "non abbandonerà l’accordo sul nucleare", un’intesa che gli Usa "non hanno mai rispettato" ma anche spiegato che il Paese è pronto a riprendere l'arricchimento dell'uranio. "C'è poco tempo per iniziare i negoziati per mantenere in piedi l'accordo sul nucleare con gli altri partner senza gli Usa", ha spiegato infatti Rohani, annunciando che in caso di fallimento dei negoziati ha dato "disposizione all'Agenzia per l'energia atomica iraniana di essere pronta a riprendere l'arricchimento dell'uranio come mai prima, già nelle prossime settimane". Il capo dei Pasdaran, generale Hossein Salami, invece è intervenuto dichiarando: "Gli Usa non hanno piani e strategie per la guerra ma l'Iran sa come garantire i propri interessi nel cuore della regione". A questo proposito l’esercito israeliano ha richiamato alcuni riservisti e chiesto di aprire i rifugi e di tenerli pronti per la popolazione sulle Alture del Golan, nel nord del Paese, a causa delle presunte attività delle forze iraniane in Siria. Secondo Tel Aviv, infatti, l’Iran starebbe cercando di piazzare "armi pericolose" in Siria da utilizzare contro Israele. In serata inoltre i media siriani hanno riportato esplosioni nella zona sud di Damasco parlando di  jet israeliani che sarebbero entrati nello spazio aereo siriano.

Contro la decisione statunitense si sono schierati  leader di Germania, Francia, Gran Bretagna, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Theresa May, che hanno espresso "rammarico e preoccupazione" per la presa di posizione del presidente Donald Trump, assicurando però che Berlino, Parigi, Londra intendono restare fedeli a quell'intesa. Anche l'Ue si è detta è contraria alle ultime mosse di politica internazionale degli Stati Uniti. Secondo l'Alto commissario Ue, Federica Mogherini, "l'accordo sul nucleare iraniano funziona e garantisce che l'Iran non sviluppi armi atomiche e mi aspetto che la comunità internazionale sostenga l'intesa". Mogherini ha invitato anche Teheran a mettercela tutta per difenderlo. Sul passo indietro Usa è intervenuto anche Obama. "L'accordo con l'Iran è nell'interesse dell'America e sta funzionando perché ha significativamente ridimensionato il programma nucleare uraniano" ha affermato l'ex presidente, definendo quella di Trumpa una decisione "sbagliata"  che "ha voltato le spalle all'Europa".

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