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Nicaragua, giornalista ucciso in diretta Facebook mentre filma gli scontri in strada

Miguel Angel Gahona, giornalista del Nicaragua, è morto mentre stava filmando le rivolte in strada contro la riforma delle pensioni che dovrebbe entrare in vigore nel paese sudamericano il prossimo luglio. Le immagini dell’attacco, in diretta su Facebook, hanno fatto il giro del mondo.
A cura di Ida Artiaco
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Miguel Angel Gahona (Facebook).
Miguel Angel Gahona (Facebook).

È morto mentre faceva il suo lavoro Miguel Angel Gahona, giornalista del Nicaragua. L'uomo, che stava filmando gli scontri tra dimostranti e polizia durante le proteste nel paese sudamericano contro la riforma delle pensioni, che dovrebbe entrare in vigore a luglio prossimo, è stato ucciso nella città di Bluefields e in diretta su Facebook. Le immagini di quanto accaduto, che mostrano Gahona cadere a terra e perdere sangue dalla testa, mentre qualcuno cerca di soccorrerlo, hanno immediatamente fatto il giro del mondo, mentre altri video lo inquadrano mentre cade al suolo.

Ancora non è chiaro se a colpire il reporter siano stati proiettili della polizia o dei manifestanti. "Riteniamo che sia stato un cecchino a sparare", ha detto Ileana Lacayo, collega del reporter, che lavorava per il Noticiero El Meridiano. Sono almeno 11 le persone rimaste uccise nelle proteste iniziate mercoledì contro la riforma delle pensioni proposta dal presidente Daniel Ortega, il leader del Parito sandinista in carica dal 2007, che prevede l'aumento dei contributi per i lavoratori e assegni pensionistici più magri. L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso preoccupazione per la violenza e ha invitato le autorità nicaraguensi a fermare ulteriori attacchi contro i manifestanti e i mezzi di informazione ed anche Papa Francesco, durante il Regina Coeli di domenica mattina, ha dichiarato di "essere preoccupato per quanto sta accadendo in questi giorni in Nicaragua, dove, in seguito a una protesta sociale, si sono verificati scontri, che hanno causato anche alcune vittime. Si eviti un inutile spargimento di sangue e le questioni aperte siano risolte pacificamente e con senso  di responsabilità".

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