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Nel Regno Unito riprendono i test dei cosmetici sugli animali

Dopo uno stop di 25 anni il governo inglese è tornato ad autorizzare la ripresa dei test sugli animali per gli ingredienti dei cosmetici.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo uno stop durato un quarto di secolo il governo inglese è tornato ad autorizzare la ripresa dei test sugli animali per gli ingredienti dei cosmetici. A riferirlo  la Bbc, dando notizia del parere positivo dell'Alta Corte che con una sentenza di pochi giorni fa ha affermato che l'esecutivo ha agito legalmente.

Cruelty Free International (CFI), che ha portato il caso a conoscenza dell'opinione pubblica, ha sostenuto che si tratta di una misura illegale e in violazione del divieto di test sugli animali per il trucco e i suoi ingredienti, in vigore dal 1998. Il pronunciamento dell'Alta Corte è arrivato dopo che attivisti per i diritti degli animali hanno sporto formale denuncia. Oltre 80 marchi hanno dichiarato di essere "sgomenti" per la nuova posizione del governo. "Siamo lieti che l'Alta Corte abbia concordato con la posizione del governo in questo caso. Il governo è impegnato nella protezione degli animali nella scienza", ha replicato alla Bbc un portavoce del ministero dell'Interno.

Nel concreto, prima dell'inizio della produzione le firme del settore cosmetico possono richiedere licenze per eseguire test sugli animali per garantire la sicurezza dei lavoratori che maneggiano alcune sostanze, ma tali test non serviranno a verificarne la sicurezza per i consumatori, per la quale saranno necessari altri metodi.

Tra le sostanze che necessitano di essere testate c'è l'omosalato, un ingrediente per la protezione solare comune nei correttori e nei fondotinta e che ora i ratti potrebbero essere costretti ad ingerire. A basse dosi l'omosalato è sicuro, ma a concentrazioni più elevate la sostanza potrebbe danneggiare il sistema immunitario umano.

Nel Regno Unito i test sugli animali per il trucco o i suoi ingredienti erano stati completamente banditi nel 1998, ma erano stati consentiti solo se i benefici ottenuti dalla ricerca superavano qualsiasi sofferenza animale, ad esempio per i farmaci. Nel 2020 l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), un'agenzia dell'UE che sovrintende alla regolamentazione chimica, ha stabilito che le aziende dovevano testare alcuni ingredienti utilizzati nei cosmetici sugli animali per assicurarsi che fossero sicuri per i lavoratori che li fabbricano.

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