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Marc Gasol, il campione Nba che salva vite in mare come volontario di Open Arms

Il giocatore di basket Marc Gasol ha postato una foto su Twitter che lo ritrae mentre prende parte al salvataggio della donna soccorsa ieri dopo due giorni sola in mare. In un’intervista ha spiegato: “Scioccato dalla foto del piccolo Aylan circolata nel 2015. Da allora ho deciso di fare la mia parte”.
A cura di Susanna Picone
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Tra i soccorritori dell’Ong Proactiva Open Arms che ieri hanno salvato a largo della Libia una donna, Josephine, che per due giorni è rimasta in mare attaccata a un pezzo di legno e hanno anche recuperato i cadaveri di un’altra donna e di un bambino, c’era anche Marc Gasol, stella del basket spagnolo, giocatore in Nba coi Grizzlies e stipendio da oltre 20 milioni di dollari l'anno. A rivelarlo è stato lo stesso giocatore trentatreenne pubblicando una foto sul suo account Twitter in cui ha scritto di provare “frustrazione, rabbia e tanta impotenza”. “Incredibile che delle persone vengano abbandonate in mezzo al mare. Profonda ammirazione per coloro che in questi giorni io chiamo compagni di squadra”, così ancora il campione Nba nel suo post. Nella foto lo si vede col caschetto in testa accanto a Josephine, la migrante sopravvissuta per due lunghissimi giorni da sola nel Mediterraneo.

Il campione trascorre l'estate a bordo delle navi per salvare migranti – Marc Gasol ha spiegato di aver deciso di partecipare alla missione umanitaria perché “voleva essere un testimone diretto” della tragedia che si sta compiendo nel Mediterraneo. A suo dire, sportivi e persone famose devono dare l’esempio, “raccontando al mondo la gravità di ciò che sta accadendo”. In una intervista il cestista ha ammesso di essere rimasto particolarmente scosso nel 2015 dalle foto del piccolo Aylan, bambino morto in un naufragio al largo delle coste della Turchia: quelle immagini che fecero il giro del mondo gli hanno fatto provare una sensazione di rabbia che lo ha spinto a volersi mettere in gioco in prima persona. E l’opportunità di provare a salvare vite è arrivata lo scorso anno quando ha conosciuto il fondatore e direttore di Proactiva Open Arms, Oscar Camps. Ha spiegato che gli uomini della Ong gli hanno fatto capire che quella di Aylan è una realtà drammatica in cui vivono molti bambini in tutto il mondo. Così, durante la pausa estiva dal suo lavoro, ha deciso di imbarcarsi come volontario ed è diventato protagonista del miracoloso salvataggio di ieri.

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