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Mangia pollo al curry cotto male e resta paralizzato: 40enne intossicato da un batterio

David Braham, 40 anni e papà di due bambini, è stato colpito da una rara sindrome autoimmune, quella di Guillain-Barré, che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, dopo una intossicazione alimentare: avrebbe mangiato pollo al curry cotto male in una rosticceria mentre si recava allo stadio a vedere il figlio di 7 anni giocare a rugby: “Ho fatto di tutto per restare con i miei piccoli”.
A cura di Ida Artiaco
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Ha mangiato del pollo al curry evidentemente cotto male ed è stato intossicato da un batterio che lo ha letteralmente paralizzato. È successo a Cardiff, dove David Braham, 40 anni e papà di due bambini, è stato colpito lo scorso aprile da una rara sindrome autoimmune, quella di Guillain-Barré, che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, dopo una intossicazione alimentare. Come racconta la  stampa inglese, l'uomo si è sentito male mentre guardava il figlio giocare a rugby, poco dopo aver mangiato per pranzo del pollo al curry. "Volevo fare un pranzo veloce per vedere la partita di mio figlio di 7 anni e così mi sono fermato ad una rosticceria sulla strada che mi portava allo stadio – ha raccontato al Daily Mail -. Poco dopo ho iniziato a stare male: prima un formicolio alla mano, poi un malessere generale. Dopo 24 ore ero immobile in coma".

Trasferito d'urgenza in ospedale, i medici, dopo analisi approfondite, hanno scoperto che David aveva sofferto di intossicazione da cibo campylobacter che gli ha causato la sindrome di Guillain-Barré. Si tratta di una patologia rara, solitamente innescata da un'infezione, che nelle forme più aggressive può provocare la paralisi totale. Il 40enne, amante dello sport, dopo un breve periodo in coma, è stato costretto per 4 mesi a vivere sul letto dell'ospedale, incapace di muoversi e persino di respirare da solo. Ora sta meglio, grazie a una cura antibiotica e alla riabilitazione, e riesce a camminare da solo, ma necessita comunque di continui monitoraggi e visite continue. "Il mio pensiero costante erano i miei due figli – ha detto -. Ho fatto tutto per poter continuare a stare con loro. Non ero più in grado di fare nulla, ero come un bambino che imparava per la prima volta a muovere le gambe".

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