Mamma fa sesso col fidanzatino 14enne della figlia e rimane incinta: scoperta e arrestata dopo il parto

Una donna di 43 anni è stata arrestata dalla polizia di Washington, nell'Illinois, con l'accusa di violenza sessuale su minore dopo aver fatto sesso con un quattordicenne e aver avuto un figlio dal ragazzino. A rendere la storia ancora più sconvolgente il fatto che il minore era stato il fidanzatino della figlia e che la donna ha portato a termine la gravidanza sostenendo che il padre del piccolo che portava in grembo era un uomo che si era dileguato dopo averlo scoperto.
Robyn Polston è stata condotta in carcere il 3 novembre scorso dopo che gli esami e il test del DNA hanno confermato che il bimbo partorito nel gennaio scorso era figlio del minore. Gli investigatori del Dipartimento di Polizia di Washington erano stati messi in allerta da una soffiata che indicava una presunta relazione tra la donna e l'adolescente sfociata poi nella gravidanza. Gli investigatori hanno ottenuto il certificato di nascita del bambino il 13 febbraio scorso notando che in effetti al neonato erano stati dati lo stesso secondo nome e cognome della presunta vittima.
Interrogata sui fatti, la 43enne ha negato ogni addebito sostenendo che il padre del piccolo era un uomo sulla ventina che si era però dileguato dopo aver saputo della gravidanza. Attraverso una serie di azioni legali, la polizia è riuscita ad ottenere l'autorizzazione a sottoporre sia il neonato sia l'adolescente al test del DNA. I risultati arrivati nell'ottobre scorso hanno confermato che il ragazzo e la donna erano i genitori biologici del piccolo.
Attraverso gli accertamenti investigativi, la polizia ha scoperto così che la donna aveva conosciuto e incontrato il tredicenne quando questi era uscito con la figlia della quarantatreenne facendole da accompagnatore a un ballo scolastico a cui l'adolescente aveva partecipato nel maggio del 2023. Il ragazzino poi si era trasferito in un'altra zona ma era tornato in varie occasioni nell'aprile e nel giugno 2024. La visita di aprile ha avuto luogo circa 40 settimane prima del parto di Polston.
Secondo gli inquirenti, la donna era comunque rimasta in contatto con il minore per tutto il tempo. Lo hanno accertato le perizie sui telefoni cellulari di entrambi da cui sono stati ricostruiti i contatti telefonici e di messaggistica che i due hanno continuato a scambiarsi. Non solo, l'esame dei telefoni ha portato alla luce anche immagini e video sessualmente espliciti che coinvolgono la donna con il minore.
Per questo la donna è accusata sia di violenza sessuale su minore sia per possesso di materiale pedopornografico. La quarantatreenne è ora detenuta senza cauzione in attesa della sentenza che sarei messa a dicembre. Se giudicata colpevole rischia fino a quindici anni di carcere per ciascuna delle accuse.