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Los Angeles, poliziotto beve un caffé da Starbucks: ci trova dentro un tampone

I fatti sono avvenuti lo scorso 19 giugno. L’agente – non identificato – era fuori servizio e pare non fosse in uniforme, ma ha usato la carta di debito della polizia per pagare la bevanda. “Una disgustosa aggressione”, ha commentato il ‘LA Police Protective Leagues’. Un incidente che fa da sfondo alle proteste del Black Lives Matter.
A cura di Biagio Chiariello
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Un poliziotto di 36 anni LAPD ha affermato di aver trovato un tampone nel suo Frappuccino comprato da Starbucks dopo averne bevuto metà in quello che i sindacati della polizia definiscono una "disgustosa" aggressione ad un ufficiale. L’agente (bianco) era fuori servizio, ma ha usato la sua carta di debito della Union di credito della polizia per pagare il drink, secondo Fox News. Non è chiaro se fosse in uniforme. L’acquisto è stato effettuato venerdì 19 giugno in uno Starbucks all'interno di un Target a Los Angeles. Dopo averne bevuto metà, ha trovato il tampone. È tornato nel negozio per lamentarsi e ora il Dipartimento dello sceriffo di Los Angeles sta indagando.

La scorsa settimana, c’è stata un polemica per gli agenti di polizia che si credevano si fossero sentiti male dopo aver bevuto i frappè di Shake Shack. Il NYPD ha twittato che erano stati presi di mira ma si è scoperto che gli ufficiali non hanno avuto alcun sintomo e il tweet è stato una "reazione eccessiva". Gli incidenti fanno da sfondo alle proteste nei confronti dei poliziotti americani a seguito del caso George Floyd. Il LA Police Protective Leagues ha dichiarato che l'incidente di Starbucks è stata "una disgustosa aggressione a un ufficiale di polizia condotta da qualcuno con l’odio nel cuore". "Speriamo che siano pubblicamente esposti, licenziati, arrestati e perseguiti per le loro azioni vili e ripugnanti", si legge nel comunicato. Né il poliziotto né il dipendente presumibilmente coinvolto sono stati identificati.

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