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L’oppositrice di Putin avvelenata in Russia: “Non vado via e non starò zitta, governanti assassini”

“Non mi nasconderò in un angolo, questo è ciò che vuole Putin e il suo apparato” ha spiegato Elvira Vikhareva tornando a sfidare Putin e Cremlino dopo aver rivelato al mondo di essere stata vittima di un avvelenamento da metalli pesanti.
A cura di Antonio Palma
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"Non lascio il mio Paese ma non starò zitta" così la dissidente russa Elvira Vikhareva è tornata a sfidare Putin e Cremlino dopo aver rivelato al mondo di essere stata vittima di un avvelenamento da metalli pesanti  con grossi sintomi tra cui forti dolori allo stomaco, aumento della frequenza cardiaca, intorpidimento, spasmi muscolari, svenimenti e perdita di capelli.

"Non ci sperate, non rinuncerò alla mia posizione, non mi nasconderò in un angolo aspettando compassione e non starò zitta" ha scritto la 32enne attivista russa sui social rivolgendosi evidentemente direttamente a chi l'ha avvelenata e promettendo di non voler in alcun modo mollare la sua battaglia.

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"Questo è ciò che vuole Putin e il suo apparato" ha spiegato Elvira Vikhareva , esortando anche gli altri russi a fare come lei. "Bisogna dimenticare la frase tossica che molti ripetono: ‘Non dipende da me'. Se vogliamo respirare dobbiamo continuare a resistere. L'indifferenza è figlia della guerra e del caos, e oggi ne stiamo raccogliendo i frutti" ha aggiunto.

Quello a cui non tiene affatto è passare da eroina o peggio ancora da martire  "È ora di rompere il silenzio e raffreddare un po' l'ardore delle discussioni legate alle notizie sulla mia salute. Primo e, forse, più importante, smettetela di seppellirmi prima del tempo. Morire non è assolutamente nei miei piani", ha scritto infatti Vikhareva su Telegram chiedendo a tutti di non fare di lei "un eroe o una vittima del regime" perché, "come molti altri, ho scelto da tempo la direzione e so che è ricoperta di mine".

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A chi gli chiede perché non abbia denunciato subito l'accaduto, che risalirebbe alla fine dello scorso anno, l'attivista spiega di aver taciuto sulla sua condizione per "timori ragionevoli e giustificati per l'incolumità della mia vita e di coloro che mi sono vicini oggi" e chiede ai giornalisti di "trattare con comprensione" la sua situazione. Quello che conferma invece è che non ha intenzione di restare zitta. "Il paese è governato da assassini e codardi ora lo so meglio di chiunque altro, sulla mia pelle. Il loro potere si basa sul dispotismo e sulla paura. Dobbiamo essere forti di fronte al nemico" ha concluso infatti Vikhareva.

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