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Elezioni Presidenziali in Francia del 2022

Le Pen spiega perché si è fatta finanziare la scorsa campagna presidenziale da una banca russa

La candidata al Rassemblement national, Marine Le Pen, nel duello tv con il presidente uscente Macron in vista del secondo turno delle presidenziali francesi spiega perché è stata costretta a chiedere un prestito a una banca russa nel 2017.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è svolto stasera il dibattito televisivo tra i due sfidanti nella corsa per l'Eliseo, il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata dell'ultra destra Marin Le Pen. Il duello sarà decisivo per il ballottaggio di domenica 24 aprile, così come 5 anni fa, nel 2017, fu un faccia a faccia tv a determinare la vittoria di Macron. In questo caso una parte importante del confronto è dedicata inevitabilmente alla guerra in Ucraina, e il presidente uscente non si fa sfuggire l'occasione di attaccare la leader del Rassemblement national, colpendola sul suo punto debole, cioè i suoi legami con la Russia e con Putin.

Macron ha ricordato il prestito chiesto dall'avversaria a una banca russa in occasione delle elezioni del 2017, per finanziare la campagna elettorale: "È sempre stata ambigua su questo tema perché lei non è in una situazione da potenza a potenza, i suoi interessi sono legati a quelli della Russia".

Il presidente uscente ha detto esplicitamente che Le Pen è stata "tra le prime parlamentari a riconoscere il risultato dell'annessione della Crimea dalla Russia. Così è stato, e lo dico con molta gravità, perché lei è dipendente dal potere russo e dal signor Putin". Quando parla con la Russia, ha proseguito, "lei parla col suo banchiere" e non con dirigenti di un altro Paese. E ancora: "Forse è per questo che quando bisogna assumere scelte coraggiose né lei né i suoi rappresentanti sono presenti all'appuntamento". Macron ha anche sottolineato che la Le Pen non ha ancora restituito quanto le era stato versato.

Ma Le Pen si è difesa, spiegando che nessuna banca francese in quel periodo aveva voluto prestarle del denaro: "Se sono stato costretta ad andare a fare un prestito all'estero è perché nessuna banca francese ha accettato di concedermelo". E la colpa di quesi rifiuti sarebbe stato dello stesso Macron, perché "al tempo, ovvero nel 2015, era ministro dell'Economia".

Le Pen ha rispedito al mittente le accuse: "Non posso lasciarle dire che non stiamo saldando il debito. Lo stiamo facendo mese per mese, ma ci vorrà del tempo. Siamo un partito povero, ma questo non è disonorevole". Allo stesso tempo, la leader del Rassemblement national ha affermato che "le banche francesi danno l'impressione di scegliersi i candidati" e ha attaccato il presidente per non aver mai dato corso alla promessa di creare una "banca nazionale della democrazia".

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