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“La guerra è senza meta, basta tombe e fosse, fermatevi”, appello del Papa per la pace in Medio Oriente

“Sono angosciato per il conflitto in Palestina e Israele: cessi subito il fuoco nella striscia di Gaza e si rilascino gli ostaggi rapiti” ha invocato Bergoglio nel suo messaggio in occasione della fine del Ramadan.
A cura di Antonio Palma
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"La guerra, non mi stanco di ripetere, è sempre e solo una sconfitta: è una via senza meta; non apre prospettive, ma estingue la speranza. Basta! Lo ripeto anch’io a chi ha la grave responsabilità di governare le nazioni: basta, fermatevi!" è l'accorato appello alla pace in Medio Oriente lanciato oggi da Papa Francesco a cristiani, musulmani ed ebrei nel suo messaggio in occasione della fine del Ramadan.

"Sono angosciato per il conflitto in Palestina e Israele: cessi subito il fuoco nella striscia di Gaza, dove è in corso una catastrofe umanitaria; possano arrivare gli aiuti alla popolazione palestinese che soffre tantissimo; si rilascino gli ostaggi rapiti a ottobre! E penso alla martoriata Siria, al Libano, a tutto il Medio Oriente: non lasciamo che divampino le fiamme del rancore, sospinte dai venti funesti della corsa agli armamenti! Non lasciamo che la guerra si allarghi! Arrestiamo l’inerzia del male!" ha invocato Bergoglio nel suo messaggio inviato al network televisivo Al Arabiya per la fine del mese sacro del digiuno islamico che quest'anno ha coinciso con la celebrazione della Pasqua cristiana.

Momenti che “stridono fortemente con la tristezza per il sangue che scorre nelle terre benedette del Medio Oriente” ha ricordato Papa Francesco, aggiungendo: "Dio è pace e vuole la pace. Chi crede in Lui non può che ripudiare la guerra, la quale non risolve, ma aumenta i conflitti".

Rivolgendosi poi "a chi ha la grave responsabilità di governare le nazioni", il Pontefice ha dichiarato: "Per favore, fate cessare il rumore delle armi e pensate ai bambini, a tutti i bambini, come ai vostri stessi figli. Guardiamo tutti al futuro con gli occhi dei bambini. Loro non si chiedono chi è il nemico da distruggere, ma chi sono gli amici con cui giocare; loro hanno bisogno di case, parchi e scuole, non di tombe e fosse".

"Dai deserti dell’odio spunteranno germogli di speranza solo se sapremo crescere insieme, l’uno a fianco dell’altro; se sapremo rispettare il credo degli altri; se sapremo riconoscere il diritto di esistere di ogni popolo e il diritto di ogni popolo ad avere uno Stato; se sapremo vivere in pace senza demonizzare nessuno" ha concluso Papa Francesco.

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