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La Francia è il primo paese Ue a lanciare il pass digitale Covid per viaggiare: come funziona

La Francia è il primo paese europeo a cominciare la sperimentazione di una sorta di pass sanitario digitale che consentirà ai cittadini di viaggiare senza problemi. L’app TousAntiCovid, che fa parte del programma di tracciamento dei contatti del Paese, è stata aggiornata per memorizzare i risultati negativi dei test Covid-19 sui telefoni cellulari dei viaggiatori ed è già in fase di sperimentazione sui voli per la Corsica. Dal prossimo 29 aprile potrà includere anche i certificati di vaccinazione.
A cura di Ida Artiaco
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La Francia diventa il primo paese dell'Unione europea a lanciare e sperimentare il certificato che permetterà di viaggiare nel Paese nei prossimi mesi dell'emergenza Coronavirus. L'app TousAntiCovid, che fa parte del programma di tracciamento dei contatti del paese, è stata aggiornata per memorizzare i risultati negativi dei test Covid-19 sui telefoni cellulari dei viaggiatori ed è già in fase di sperimentazione sui voli per la Corsica e per i dipartimenti d'oltremare a partire da questa settimana. Dal prossimo 29 aprile potrà includere anche i certificati di vaccinazione, hanno detto i funzionari a Le Monde, e il sistema potrebbe eventualmente essere adottato anche per la partecipazione ad eventi pubblici come concerti, festival e fiere, anche se non per l'accesso a bar e ristoranti.

Come funziona l'app in Francia

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Secondo quanto spiegato dalle autorità locali, le persone che in Francia si sottoporranno a un test per il Coronavirus riceveranno un messaggio di testo o un'e-mail che darà loro accesso a un documento online che ne confermerà la diagnosi e che può essere scaricato e stampato oppure archiviato nell'app TousAntiCovid. Lo stesso varrà per coloro che saranno vaccinati a partire dalla prossima settimana. I risultati del test degli anticorpi dovrebbero essere aggiunti in una fase successiva. L'app genererà un codice QR contenente una serie di informazioni tra cui il nome del viaggiatore, la data e il tipo del test o del vaccino somministrato e i dettagli del medico o del laboratorio competenti, che potranno poi essere controllati in un database nazionale. Il ministro per la transizione digitale, Cédric O, ha dichiarato: "Resteremo in prova per un mese intero e l'intero dispositivo dovrebbe essere pronto entro la seconda metà di maggio. Da lì, capiremo se sarà necessario renderlo obbligatorio", aggiungendo che "nessun dato sanitario verrà memorizzato nell'applicazione".

Verso il certificato verde digitale europeo

La sperimentazione francese rientra in realtà in un progetto di più ampio respiro europeo, come ha sottolineato Cédric O, parlando di colloqui già in corso con diversi paesi e compagnie aeree per garantire un riconoscimento reciproco e permettere così gli spostamenti all'estero soprattutto in vista della prossima estate, per ridare ossigeno al settore del turismo, tra i più duramente colpiti dalla pandemia. Il commissario europeo alla giustizia, Didier Reynders, ha detto la scorsa settimana di aspettarsi che il "certificato verde digitale" dell'UE sarà operativo entro il 21 giugno. Tuttavia, Bruxelles ha sottolineato che, sebbene debba facilitare gli spostamenti, non diventerà una condizione preliminare per la libera circolazione. Il certificato dovrebbe consentire ai viaggiatori che dimostrino di essere stati vaccinati, guariti dall'infezione o negativi al test prima della partenza, di non dover essere sottoposti a quarantena. Al momento solo la Danimarca ha iniziato ad un usare un proprio programma chiamato Coronapas, disponibile per le persone che sono state vaccinate, che sono guarite dal Covid o negative nelle ultime 72 ore e che consente agli utenti di accedere solo ad attività non essenziali come parrucchieri, saloni di bellezza e scuole guida. Tuttavia, il governo ha affermato che mira a espandere il programma per includere musei, teatri, cinema e ristoranti a partire dal 6 maggio.

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