Italiano sequestrato e torturato a New York: indagati due detective, uno era nella scorta del sindaco

Si arricchisce di nuovi inquietanti sviluppi la vicenda di Michael Valentino Teofrasto Carturan, il 28enne torinese sequestrato e torturato per quasi tre settimane nel cuore di New York. Secondo quanto riferito dal New York Post, sarebbero saliti a quattro gli indagati: tra questi, due detective della polizia locale, uno dei quali assegnato addirittura al servizio di scorta personale del sindaco della città, Eric Adams.
Il caso ha assunto contorni sempre più oscuri e delicati dopo che la vittima, un giovane trader di criptovalute residente in Svizzera, è riuscita a fuggire dalla prigionia. Era arrivato negli Stati Uniti il 6 maggio scorso per una visita di lavoro. Dopo pochi giorni a Manhattan, è scomparso nel nulla. A distanza di circa due settimane, è riuscito a scappare, presentandosi in condizioni drammatiche: insanguinato, a piedi nudi, visibilmente traumatizzato. Alla polizia ha raccontato di essere stato drogato, legato, colpito con scosse elettriche, picchiato selvaggiamente e minacciato di morte. L'obiettivo dei suoi aguzzini? Ottenere le chiavi d’accesso ai suoi wallet Bitcoin.
Gli inquirenti hanno concentrato l’attenzione su una rete di presunti truffatori operanti nel settore delle criptovalute. Tra gli indagati principali figura John Waeltz, 37 anni, un detective della polizia di New York e investitore in criptovalute, che ricopriva l’incarico di scorta per il sindaco Adams. Insieme a lui, è sotto accusa anche un altro agente, attualmente non identificato pubblicamente. Entrambi sono stati immediatamente sospesi dal servizio.
Un altro nome importante è William Duplessie, 33 anni, fondatore del Pangea Digital Asset Group e del Pangea Blockchain Fund con sede a Lugano, in Svizzera. Il sospetto è che Duplessie, insieme al padre James e al fratello Stephen, possa aver avuto un ruolo attivo nell’organizzazione del sequestro, sfruttando i contatti internazionali e le competenze nel settore delle criptovalute per orchestrare l'agguato.

Secondo le prime ricostruzioni, Carturan sarebbe stato attirato con l’inganno in un appartamento nel quartiere di SoHo, a Manhattan. Da quel momento, è iniziato il suo calvario. Ogni giorno veniva sottoposto a violenze fisiche e psicologiche, finalizzate a estorcergli l’accesso ai suoi fondi digitali. Solo dopo 18 giorni è riuscito a divincolarsi, approfittando di un momento di distrazione dei sequestratori.
La vicenda ha avuto un’eco mediatica imponente, non solo per la brutalità dei fatti, ma anche per il coinvolgimento diretto di funzionari pubblici. Il portavoce del sindaco Adams ha dichiarato che l’amministrazione è "profondamente turbata" dalle accuse e che "nessun agente è al di sopra della legge, né in servizio né fuori servizio". La sospensione immediata dei due detective dimostra la volontà dell’amministrazione di collaborare pienamente con le indagini.
Nel frattempo, Carturan si trova sotto protezione, mentre la polizia continua ad approfondire le responsabilità individuali e i legami internazionali dei sospettati. Le indagini puntano a chiarire se dietro al sequestro ci sia un’organizzazione criminale più ampia, attiva nel mondo delle criptovalute, e se Carturan sia stato scelto come bersaglio per la sua giovane età e per l'entità delle sue risorse digitali.