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Israele, striscioni e cori razzisti nella Giornata della Memoria

Durante una partita di calcio alcuni tifosi del Beitar Gerusalemme hanno inneggiato alla purezza etnica della squadra ed esposto striscioni contro l’ingaggio di calciatori di religione musulmana.
A cura di Antonio Palma
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Israele, striscioni e cori razzisti nella Giornata della Memoria

Nella Giornata della memoria della Shoah, proprio da Israele arrivano notizie di episodi raccapriccianti ad opera di alcuni ultras che durante una partita di calcio hanno inneggiato con cori e striscioni alla purezza etnica della propria squadra. Autori dell’episodio sono stati un gruppo di tifosi del Beitar Gerusalemme, notoriamente ritenuti ultranazionalisti. Durante la partita contro il Bney Yehuda il gruppo di tifosi ha iniziato ad intonare slogan antiarabi e alla fine hanno anche esposto uno striscione a lettere nere su sfondo giallo con la scritta “Beitar pura per sempre”. In pratica, secondo quanto riferiscono i giornali locali, i tifosi protestavano contro l’annuncio del proprietario della squadra, l'uomo d'affari russo-israeliano Arkadi Gaidamak, di voler ingaggiare due calciatori georgiani di religione musulmana dal team russo Terek Grozny.  La gravità del gesto del gruppo di ultras è stato subito denunciata dalla stampa locale ed ha scatenato numerose polemiche. Già durante la partita a quanto riferiscono fonti locali la direzione dello stadio, accortasi di quello che stava avvenendo, ha cercato di coprire i cori razzisti dei tifosi diffondendo musica a tutto volume.  Parole di condanna verso gli ultras sono state pronunciate da Reuven Rivlin, il presidente della Knesset, del Likud e già otto ultrà del Beitar autori del deprecabile gesto sono stati arrestati.

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