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India: i mariti non potranno più ripudiare le mogli dicendo tre volte la parola “divorzio”

Il “triplo talaq”, la pratica in vigore nelle comunità musulmane che permette a un uomo di ripudiare la moglie semplicemente pronunciando tre volte la parola “talaq”, ovvero divorzio, è diventato reato in India.
A cura di Davide Falcioni
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Una novità importante arriva dall'India, dove il Consiglio dei Ministri ha approvato stamattina un importante decreto legge che interviene sul diritto di famiglia e rende reato penale il cosiddetto "triplo talaq", la pratica in vigore nelle comunità musulmane, che permette a un uomo di ripudiare la moglie semplicemente pronunciando tre volte la parola "talaq", ovvero divorzio, in lingua araba. A renderlo noto è stata l'agenzia di notizie PTI News.

L'Alta Corte aveva già dichiarato incostituzionale il triplo talaq un anno fa, affermando che viola i diritti costituzionali delle donne musulmane, ma da quel momento il parlamento non aveva approvato nessuna legge specifica in merito. Il decreto di oggi, che dovrà essere approvato dal Parlamento nella prossima sessione per diventare legge, prevede fino a tre anni di reclusione per coloro che ripudiano la moglie usando il talaq: si è reso necessario "perché nell'ultimo anno si sono registrati ancora 101 casi", ha spiegato il ministro della Giustizia Ravi Shankar Prasak al quotidiano Times of India, a dimostrazione che si tratta purtroppo di una pratica consolidata nella cultura di molti uomini indiani. Per questo, è l'opinione di molti intellettuali progressisti, alla "repressione" andrebbe affiancata una campagna di sensibilizzazione.

Non si sono fatte attendere le reazioni: mentre il Comitato delle donne musulmane ha commentato positivamente l'ordinanza del governo, Asaduddin Owaisii, a nome del Muslim Law Board, l'organismo musulmano più ascoltato sui temi del diritto privato, ha sostenuto che il talaq è una pratica privata e non può essere regolamentato dalla legge; inoltre ha dichiarato che, se il marito viene incarcerato, si mette in difficoltà la moglie che resta senza mezzi di sostentamento. Simile la posizione del Partito del Congresso, che pur sostenendo la necessità di punire il divorzio unilaterale, chiede vengano previste forme di tutela economica per le donne ripudiate col talaq.

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