In 19 Paesi non ci sono né ossigeno né i vaccini: una nuova ondata Covid sarebbe catastrofica
Cosa accadrebbe in caso di una nuova ondata di infezioni da coronavirus? Se i paesi più ricchi del mondo sembrano essersi attrezzati sia con i vaccini che con le dotazioni di attrezzature mediche decine di altre nazioni rischierebbero – come accaduto di recente con l'India – di dover combattere una battaglia impari a causa della carenza di un'arma tanto importante quanto, apparentemente, di semplice reperibilità: l'ossigeno, gas impiegato nella cura dei pazienti ricoverati che, altrimenti, rischierebbero di morire soffocati. Ebbene, il Bureau of Investigative Journalism ha esaminato i dati forniti da Every Breath Counts Coalition, NGO Path e Clinton Health Access Initiative (CHAI) e ha individuato i paesi più a rischio di rimanere senza ossigeno.
Diciannove nazioni di tutto il mondo – tra le quali India, Argentina, Iran, Nepal, Filippine, Malesia, Pakistan, Costa Rica, Ecuador e Sud Africa – sono considerate le più a rischio di terminare le scorte di ossigeno dopo aver registrato enormi aumenti della domanda. Altri paesi, come Laos, Nigeria, Etiopia, Malawi e Zimbabwe, sono dotati di sistemi di erogazione dell'ossigeno meno sviluppati: ciò significa che un piccolo aumento del fabbisogno potrebbe creare grossi problemi. Leith Greenslade, coordinatore di Every Breath Counts Coalition, ha lanciato l'allarme: "La situazione dell'anno scorso e le ondate di gennaio in Brasile e Perù avrebbero dovuto rappresentare il campanello d'allarme, ma il mondo non si è svegliato. Avremmo dovuto prevedere quello che sarebbe accaduto in India dopo aver visto cosa è successo in America Latina". Robert Matiru, presidente del Covid-19 Oxygen Emergency Taskforce, ha dichiarato al Bureau of Investigative Journalism: "Potremmo assistere al collasso totale dei sistemi sanitari, specialmente nei paesi con sistemi molto fragili".
Secondo i dati riscontrati dal Bureau alla metà di maggio l'India ha avuto bisogno di 15,5 milioni di metri cubi di ossigeno al giorno solo per i pazienti affetti da Covid-19, un dato oltre 14 volte superiore rispetto a quello di marzo: ora però la preoccupazione riguarda soprattutto Pakistan , Nepal, Bangladesh, Sri Lanka e Myanmar, paesi che fanno molto affidamento su ossigeno e attrezzature di fabbricazione indiana, ma la cui esportazione è stata temporaneamente bloccata. "Il rapido aumento del fabbisogno di ossigeno mette sotto pressione i sistemi sanitari e la carenza del gas causa la morte di molti pazienti", ha detto Leith Greenslade. "E questo continuerà ad accadere settimana dopo settimana, mese dopo mese, se il lancio del vaccino continuerà ad essere lento; a questo punto, in molti di questi paesi, solo l'aumento della copertura vaccinale sarà in grado di piegare la curva dei contagi".