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Il maestro allontanato dall’asilo per il suo aspetto: “I suoi tatuaggi spaventano i bimbi”

Sylvain Helaine è un insegnante francese che fino a qualche tempo fa lavorava all’asilo, ma che poi è stato allontanato finendo a lavorare con studenti più grandi perché secondo alcuni genitori il suo aspetto spaventava i bambini. Come mai? Il maestro, anche noto come Freaky Hoody, è l’uomo più tatuato in Francia.
A cura di Susanna Picone
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Sylvain Helaine, 35 anni e noto anche col nome di Freak Hoody, è un insegnante francese. Un insegnante che però ad alcuni genitori non piace a causa del suo aspetto che qualcuno definisce “spaventoso”. Questo perché Sylvain ha praticamente tutto il corpo ricoperto di inchiostro. L’uomo, che ha raccontato di essersi avvicinato al mondo dei tatuaggi a 27 anni e che da allora ha speso migliaia di euro per ricoprire il suo corpo con fiori, tribali e altri disegni, ha deciso di tatuarsi anche gli occhi e non ha intenzione di fermarsi. Anche perché è convinto di non apparire come un “mostro” agli occhi dei suoi alunni. Tutti questi tatuaggi, però, gli stanno creando problemi sul lavoro.

Come riportato dai media francesi, infatti, il maestro è stato allontanato dalla scuola d'infanzia dove insegnava nel dipartimento dell'Essonne. Dopo la richiesta di sospensione dall’incarico – secondo alcune famiglie il suo aspetto “spaventa i bambini” – il Provveditorato agli studi ha cercato una soluzione assegnandogli delle elementari e medie. "Posso capire la loro decisione", ha commentato Sylvain ai media locali, "è una misura preventiva. Ma io non sono un provocatore. Quando qualcuno mi attacca per il mio aspetto fisico, io rispondo che sono lì solo per fare il mio lavoro. In più, credo che la mia pelle sia un ottimo esempio per insegnare ai bambini a non avere pregiudizi nei confronti delle diversità".

Sylvain Helaine, che è l'uomo più tatuato della Francia, ha spiegato anche che nessuno dei suoi studenti lo ha mai etichettato come un mostro: "È capitato che mi facessero delle domande sui miei tatuaggi, e spesso utilizzavo la pausa della ricreazione per rispondere ai loro dubbi", ha raccontato, trovando tra l'altro d'accordo molti dei ragazzi a cui ha insegnato.

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