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Il figlio di 2 anni si rifiuta di mangiare un hot dog: lo massacra di botte e lo uccide

Elizabeth Woolheater è stata condannata a 19 anni e cinque mesi per l’omicidio di secondo grado del figlio Anthony, avvenuto a Wichita, nello Stato del Kansas, nel maggio del 2018. Pare che il piccolo avesse subito diversi abusi prima di morire. Anche il compagno della donna è coinvolto.
A cura di Biagio Chiariello
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Una madre è stata condannata a quasi 20 anni al termine del processo per la morte del figlio di due anni. Il piccolo Anthony Bunn è stato picchiato da Elizabeth Woolheater e dal compagno di quest’ultima nella loro casa di Wichita, Kansas, USA, per essersi rifiutato di mangiare un hot dog. Due giorni dopo è deceduto in ospedale. La donna si è dichiarata colpevole in agosto per omicidio di secondo grado e due accuse di abusi su minori. Ha detto che ha colpito il figlio per non aver mangiato l'hot dog e poi avrebbe detto al suo ragazzo, Lucas Diel, di “colpirlo più forte”.

I fatti sono avvenuti il 4 maggio dell'anno scorso. La polizia è intervenuta dopo una chiamata d’emergenza in cui veniva riferito di un bambino che non respirava. Anthony aveva ferite alla testa e al viso. È stato portato d’urgenza al Wesley Medical Center in condizioni critiche, ma è morto il 6 maggio 2018. L’autopsia ha rivelato che aveva numerose ossa rotte, lividi, gonfiore al cervello ed era malnutrito. Venerdì Woolheater è stata condannata a 19 anni e cinque mesi. Diel ha negato di aver colpito Anthony ma è stato condannato da una giuria per omicidio di secondo grado. Ora dovrà scontare una condanna a 49 anni. Secondo i registri del Dipartimento per l'infanzia e le famiglie (DCF), il bimbo avrebbe subito abusi prima di morire.

Il nonno di Anthony Zak Woolheater ha detto che suo nipote anni era "il bambino più straordinario che si possa mai conoscere". Ha detto che la famiglia sospettava che il piccolo avesse subito violenze già nell'ottobre 2017 dopo aver trovato lividi e cicatrici sulla testa e sul corpo di Anthony. Zak ha detto ai media locali: "Abbiamo preso provvedimenti, l'abbiamo portato all'ospedale di Wesley e abbiamo riferito di sospetti di abusi su minori". Sia la polizia che il DCF hanno indagato sulle accuse, ma il caso non è mai proseguito da poiché il procuratore distrettuale non è riuscito a trovare prove sufficienti che attestassero un crimine.

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