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I Paesi ricchi potrebbero sprecare 241 milioni di dosi di vaccino Covid

Secondo l’ultima indagine di Airfinity, società di analisi scientifica, ripresa dalla BBC, i paesi ricchi, dove è concentrato il 75% dei vaccini anti Covid, rischiano di sprecare 241 milioni di dosi, che hanno accumulato in eccedenza nei mesi passati, se non verranno donate al più presto ai paesi poveri, per un problema legato alle scadenze.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre nei paesi occidentali continua la corsa al vaccino Covid, con la maggior parte che ha raggiunto il 70% della popolazione completamente immunizzata, nel resto del mondo è emergenza per mancanza di dosi. Anzi, secondo quanto riportato dalla BBC, c'è il rischio concreto che i paesi ricchi sprechino ben 241 milioni di dosi che potrebbero invece servire a proteggere quelli più poveri: una nuova ricerca mostrerebbe infatti come pochi Paesi detengano eccedenze di dosi, molte delle quali potrebbero essere ben presto gettate via. Eppure, il presidente Usa Joe Biden è stato molto chiaro nel chiedere ai leader mondiali di impegnarsi a vaccinare il 70% della popolazione globale entro settembre del prossimo anno. Un traguardo che alla luce di questi numeri sembra essere sempre più lontano.

A che punto è al campagna di vaccinazione nel mondo

Lo squilibrio nella fornitura di vaccini è palese. Poco più della metà del mondo non ha ancora ricevuto nemmeno una dose contro il Covid-19. Secondo Human Rights Watch, il 75% dei vaccini Covid è concentrato in 10 paesi. L'Economist Intelligence Unit ha calcolato che la metà di tutti i vaccini prodotti finora sono andati al 15% della popolazione mondiale e che i paesi più ricchi del mondo ne somministrano 100 volte più di quelli poveri. A giugno scorso, i membri del G7 – quindi Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti – si sono impegnati a donare 1 miliardo di dosi ai paesi poveri nel prossimo anno. Il Regno Unito ha promesso, nello specifico, 100 milioni di dosi, ma finora ne ha donate poco meno di nove milioni. Il presidente Biden ha promesso 580 milioni di dosi delle quali gli Stati Uniti hanno consegnato finora solo 140 milioni. E il blocco dell'Unione europea ha messo sul piatto 250 milioni di dosi entro la fine dell'anno, ma ne ha inviate circa l'8%.

La ricerca di Airfinity sulle dosi di vaccino in eccesso

Molti paesi a reddito medio hanno acquistato i vaccini tramite Covax, il programma globale sostenuto dall'OMS, che le rivende a basso o costo o le dona direttamente. Ma Covax ha dovuto affrontare un grave problema di approvvigionamento. Aveva in programma di distribuire due miliardi di dosi nel 2021, la maggior parte realizzate da una struttura in India, ma quando la seconda ondata di infezioni ha paralizzato il colosso asiatico a maggio, il governo ha emesso un divieto di esportazione. Da allora Covax ha fatto affidamento su dosi donate dai paesi ricchi. Ma l'arrivo di queste è stato lento, con la maggior parte dei Paesi riceventi che ancora deve raggiungere il 2% di popolazione vaccinata. Eppure, secondo Airfinity, una società di analisi scientifica che monitora la fornitura globale di vaccini, i paesi ricchi hanno accumulato eccedenze di dosi. I produttori stanno ora realizzando 1,5 miliardi di dosi ogni mese, ben 11 miliardi saranno prodotti entro la fine dell'anno. I paesi più ricchi del mondo potrebbero avere 1,2 miliardi di dosi di cui non hanno bisogno, anche se iniziano a somministrare terze dosi. Un quinto di queste – pari a 241 milioni di vaccini – potrebbe essere sprecato se non vengono donati al più presto, afferma il dottor Matt Linley, ricercatore di Airfinity, per un problema di scadenze. Con la sua ultima ricerca Airfinity, sottolinea la BBC, spera di mostrare ai governi che non c'è bisogno di mantenere le eccedenze, ma che possono donare ciò di cui non hanno necessità ora ed essere fiduciosi che verranno prodotte più dosi nei prossimi mesi.

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