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I genitori gli regalano un castello gonfiabile “per non farlo annoiare”: 11enne muore fulminato

Pedre de Beer è stato investito da una scossa da 240 volt mentre giocava con la sorella nel suo giardino in Sudafrica: è morto davanti alla madre. Il castello gonfiabile, regalatogli dai genitori “per non farlo morire di noia durante la quarantena”, è stato esaminato dagli esperti per determinare come è avvenuto l’incidente.
A cura di Biagio Chiariello
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Fulminato dal castello gonfiabile che i suoi genitori avevano comprato per far divertire lui e sua sorella durante il lockdown per il coronavirus. Questa la tragica fine di Pedre, un bambino sudafricano di 11 anni. Come riporta il Daily Mail, Paul e Rhodine de Beer temevano che la noia avrebbe fatto impazzire i due figli (hanno anche una bambina di 5 anni) quindi hanno deciso di regalare loro quell’attrazione. Ma mentre Pedre giocava con gli amici nella sua casa di Heidelberg nella provincia di Gauteng, in Sudafrica, sarebbe inciampato nel generatore collegato al castello gonfiabile per poi iniziare a "tremare violentemente" proprio di fronte a sua madre. Il corpo del piccolo è stato investito da una scossa elettrica di 240 volt. I paramedici sono subiti accorsi sul posto, ma nonostante i tentativi di rianimazione siano andati avanti per almeno un’ora, nulla si è potuto fare per salvare la vita di Pedre.

“Paul e Rhodine sono devastati e Anele è persa senza suo fratello maggiore. Il castello sembrava un'ottima idea per i bambini e i loro amici” ha raccontato un amico di famiglia al Daily Mail. “Deve esserci stato un malfunzionamento poiché non viene ucciso solo se tocchi il generatore, credo. Il castello è stato sgonfiato ed esaminato dagli esperti per vedere cosa è andato storto. Deve esserci stato un corto circuito. Quella casa è sempre piena di divertimento ma ci vorrà molto tempo prima che tutti superino questa tragedia” ha aggiunto.

Il negozio dove è stato acquistato il castello gonfiabile ha rifiutato di commentare la tragedia “fino a quando non è sarà completata l'indagine in corso”. Il dirigente della scuola di Pedre, Jaco Billing, ha dichiarato: "Era un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri e la faccia lentigginosa, era molto amato dai suoi compagni studenti e dagli insegnanti ed ora è in tutte le nostre preghiere".

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